Roma, violenza alla Garbatella: trovato un telefonino, potrebbe essere dello stupratore "con il giubbotto rosso"

L'uomo che ha stuprato una 54enne alla Garbatella potrebbe avere le ore contate. Sul sedile della vettura sarebbe stato rinvenuto uno smartphone

Roma, violenza alla Garbatella: trovato un telefonino, potrebbe essere dello stupratore "con il giubbotto rosso"
di Michela Allegri, Alessia Marani e Giampiero Valenza
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 17:27

L'uomo che venerdì sera ha abusato di una 54enne alla Garbatella potrebbe avere le ore contate. Gli inquirenti sono decisi a dare un nome e un volto nel più breve tempo possibile all'aguzzino che ha rapinato, picchiato e violentato la donna mentre saliva in auto in via Valignano. Nel quartiere, del resto, ormai vige il terrore e chi è sola ha paura di uscire in strada dopo il tramonto. Due gli elementi destinati a facilitare il lavoro di Procura e polizia: nell'abitacolo non solo è stato ritrovato un pezzo dei guanti in lattice indossati dal violentatore - da qui il Dna e le impronte già in possesso degli investigatori - ma sul sedile della vettura sarebbe stato rinvenuto uno smartphone di ultima generazione che non apparteneva alla vittima. Insomma, il telefono sarebbe maldestramente scivolato dalle tasche dell'aggressore mentre cercava di afferrare e bloccare la preda che si divincolava. Sono in corso indagini per capire se il telefono fosse il suo o se lo avesse trafugato durante un furto compiuto in zona, o chissà dove. E questo spiegherebbe il motivo per cui l'uomo «dal giubbotto rosso», come descritto dalle amiche della vittima, le prime a soccorrerla, si stava aggirando per la Garbatella dopo avere messo i guanti, prerogativa di chi è intenzionato a rubare senza lasciare segni. Tracciare il telefono e i suoi movimenti, dunque, potrebbe spianare la strada alle ricerche dell'aguzzino. Le testimonianze parlano di un uomo alto e dalla carnagione olivastra, forse un maghrebino.
I poliziotti stanno scandagliando tutti gli ambienti frequentati da senzatetto e tossicodipendenti nell'area: dal binario morto di via Ostiense, al sottopasso di via Cilicia. Ma, nel frattempo, dalla consultazione delle banche dati Afis, potrebbe spuntare il coup de theatre qualora il Dna e/o le impronte digitali del ricercato collimassero con quelle di qualche pregiudicato.

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COMPARAZIONE DEL DNA
Su via Alessandro Valignano, intanto, passa una ragazza in tutta fretta.

Porta due buste della spesa. «Siamo tutti sotto choc», dice Paola. Non riesce a credere che proprio lì sia avvenuto lo stupro. «Si sente spesso di furti e danneggiamenti d'auto nella zona. Vediamo vetri rotti in terra, ormai non ci facciamo quasi più caso. A me rubarono la Fiat Seicento e da quel giorno preferisco pagare il garage - racconta - Sono ancora più sconvolta perché il fatto è successo in piena Garbatella». Passa da lì anche Martina. Accompagna il cane per una passeggiata domenicale dopo pranzo. «Ho paura di uscire da sola la sera, questo quartiere dà l'impressione di essere sotto gli occhi di tutti, ma alla fine qui è come se nessuno ti vedesse». Via Valignano è una strada coperta da una parte da una collinetta che porta verso la scuola Alonzi. Dall'altra, invece, il plesso Moscati. Giusto girato l'angolo, su via Padre Semeria, c'è un centro commerciale, le cui telecamere potrebbero aver ripreso il passaggio dello stupratore. E accanto al ristorante Botrini di via Massaia, c'è una sala scommesse. Lì lavorano Mirko e Otello, nati e cresciuti a Garbatella. «Crediamo sia un caso isolato, questo è un quartiere tranquillo - dice Mirko - Intanto, però, ho detto a mia sorella di non uscire più da sola». Il tema della sicurezza sarà al centro del prossimo comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, probabilmente congiunto con la conferenza permanente per l'analisi delle violenze di genere.

 

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