Ater, buco da un miliardo. Il bando della Regione Lazio per vendere 3500 alloggi

Nell’offerta non c’è il divieto per gli inquilini illegali di acquistare le case

Ater vende 3.500 alloggi (anche agli abusivi) per sanare il maxibuco
di Fernando M. Magliaro
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 17:27

Tremila 544 “alloggi di pregio” di proprietà dell’Ater Roma pronti per essere venduti. E coprire, almeno in parte, il miliardo di euro di passivo gigantesco dell’Azienda romana delle case popolari, l’unica che ha un canone medio di 7 euro e 75 centesimi al mese per nucleo familiare. La Giunta Zingaretti - l’Ater dipende dalla Regione Lazio - ha varato la delibera che dà il via libera alla vendita degli appartamenti di pregio dell’Ater. Il testo è ora all’esame della Commissione Urbanistica regionale e a breve andrà al voto alla Pisana. Poi si partirà con il programma di vendite. Sono case sparse un po’ in tutta Roma: la parte del leone la fa la Garbatella con 920 immobili, poi San Saba, uno dei quartieri più chic della Capitale, con 372 case. Terza posizione per Villa Pamphilij con 312 immobili che saranno messi in vendita. Poi, via via a scendere fino agli ultimi posti: un immobile in vendita per Salario, San Pancrazio, Talenti, Villa Fiorelli.


GIALLO ABUSIVI
C’è anche un piccolo giallo: leggendo le carte su chi può comprare questi immobili, viene fuori che non c’è un divieto espresso per gli occupanti abusivi.

Fra i requisiti richiesti, infatti, vi è solo quello di essere “in regola con il pagamento del canone, degli oneri e delle indennità prima della stipula dell’atto di compravendita”, dopo di che possono comprarlo o “l’assegnatario o, su richiesta dell’assegnatario, i componenti il nucleo familiare originario o ampliato”. Mettendo insieme le cose, non è difficile che un occupante abusivo riesca a comprare una casa popolare a prezzi stracciati. Già, perché l’altra questione è quella del prezzo di vendita.

La Regione ha deciso di utilizzare come base per calcolare il prezzo i “valori minimi dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare” sui quali, poi, vanno applicati una serie di sconti: il 40% se l’alloggio è occupato, il 5% se non c’è l’ascensore, il 10% se l’immobile ha più di 25 anni, il 5% se sta in zona degradate. In pratica, rispetto a valori già bassi, quelli minimi, lo sconto può arrivare anche al 50%.

E infatti, scorrendo le tabelle dei prezzi, ci sono sorprese notevoli: 8 vani, 206 metri quadri di fronte al Ministero della Marina in vendita a 412mila euro, oppure 6 vani per 119 metri quadri in viale Marco Polo vengono valutati appena 218mila euro. Non a caso, in Commissione regionale si alza il fuoco di sbarramento della Lega. Attaccano Angelo Tripodi e Laura Cartaginese: «Prezzi stracciati e occupanti abusivi premiati. Su 46mila immobili dell’Ater Roma, Zingaretti mette in vendita quelli di pregio lasciando la scappatoia per farli comprare anche agli occupanti abusivi. Ater Roma ha un miliardo di euro di morosità e questo provvedimento, ammesso che vada in porto appieno, non risolve per niente il problema». Da questo provvedimento di vendita la Regione prevede di incassare poco meno di 424milioni di euro, in media qualcosa meno di 120mila euro ad appartamento. E c’è anche il piano di reinvestimento di questi soldi: il 20%, quasi 55 milioni, sarà diviso a metà per pagare le manutenzioni straordinarie e per l’efficientamento energetico. Altri 218 milioni e mezzo saranno spesi per costruire nuove case, acquistare fra quelle già edificate ma invendute o pagare programmi di assistenza alloggiava.


IL BILANCIO
Infine, altri 150 milioni verranno dirottati a coprire il buco dei conti dell’Azienda. Buco che sconta oltre un miliardo e 54 milioni di euro di affitti mai pagati dagli inquilini, con un aumento di morosità di 54 milioni di euro solo nell’ultimo anno, almeno stando alla relazione 2022 del Collegio dei Revisori dei conti. E non a caso, lo stesso collegio a più riprese parla di “evidenti difficoltà gestionali che compromettono la capacità dell’azienda di operare con tempestività” e di “modesto” risultato per le operazioni di “recupero delle morosità”.

 

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