"Tram mio non ti conosco”. Non è una parodia del romanzo “umoristico” di Achille Campanile degli anni ’30, anche perchè i romani negli ultimi anni, quando si è parlato di trasporti pubblici nella capitale, hanno riso sempre pochissimo anzi. Continua così il giallo del tram numero 2 dell'Agenzia del trasporto autoferrotranviario del comune di Roma (Atac) che unisce piazzale Flaminio con piazza Mancini : «Chi l’ha visto - dicono i passeggeri che aspettano al capolinea di piazzale Flaminio - sui binari adesso ci parcheggiano le macchine figuriamoci. Anche se c’è un autobus sostitutivo, per un tratto non percorre la corsia preferenziale e durante le ore di punta soprattutto la sera dal ministero della Marina a piazzale Flaminio (via Giambattista Vico e via Emanele Gianturco, ndr) diventa un viaggio un'odissea».
Il primo stop c’è stato durante la pandemia nel 2020: «Poi ha ripreso per un mese e mezzo a ottobre dello scorso anno quando si è insediato il sindaco Gualtieri, ci fece anche un giro inaugurale - continua seccata una suora - poi ad ottobre è apparso un cartello dove c'era scritto che il servizio sostitutivo sarebbe proseguito per lavori fino a data da destinarsi».
Anche le linee del 19, del 3 e dell’8 pare siano coinvolte dai disagi dei lavori e le attese per i cittadini continuano: «Non sono di Roma ma vivo qui da 20 anni - conclude la suora che abbozza mezzo sorriso quando vede arrivare l’autobus - in quest’ultimo periodo sto vedendo le cose peggiori a Roma soprattutto quello che riguarda i mezzi pubblici, non parliamo se qualche disabile con la carrozzina poi deve salire, le manovre diventano infinite, i mezzi pubblici romani dovrebbe diventare a dimensione di chi è in difficoltà, di chi è fragile, e spesso non può fare cose "semplici" che facciamo tutti noi, perchè il sindaco non ci pensa?»