Scontri ultras Stella Rossa-Roma, l'asse tra Belgrado e Napoli per vendicarsi dei romanisti

«Se si picchia un romanista nessuno viene lasciato solo». È questo il motto che suggella un patto che affonda le radici nel passato

Scontri ultras Stella Rossa-Roma, l'asse tra Belgrado e Napoli per vendicarsi dei romanisti
di Emiliano Bernardini e Flaminia Savelli
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 13:15

«Se si picchia un romanista nessuno viene lasciato solo». È questo il motto che suggella un patto che affonda le radici nel passato. Esattamente nel 2014, dopo l'uccisione del tifoso napoletano Ciro Esposito morto dopo 53 giorni di agonia per un colpo di pistola sparatogli il 3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, dall'ultrà romanista Daniele De Santis condannato a 16 anni di carcere. Un patto che ha legato diverse tifoserie italiane ma soprattutto europee. Chiaramente tutte quelle gemellate con i napoletani. E già perché la geografia del mondo ultras è molto variegata e cambia in fretta. «Non sempre i miei nemici sono anche nemici dei miei amici» recita un'altra frase scolpita nella pietra. È facile però che ci diventino. L'agguato dei tifosi dello Stella Rossa ai danni degli ultras giallorossi subito dopo la gara con l'Empoli è proprio figlio del patto di cui sopra. O meglio è solo l'ultimo episodio in ordine di tempo.

IL MOTTO

«Ogni parola è vana, se occasione ci sarà non avremo pietà» scrissero i napoletani a novembre del 2014 proprio all'Olimpico contro la Roma. Fu la frase che diede il via alla caccia spietata. In ogni luogo, con ogni mezzo e servendosi anche degli amici.

Un paio di settimane dopo quello striscione, a Bergamo 200 ultras dell'Atalanta (gemellati con i napoletani) tentarono di assaltare un pullman di giallorossi. Vennero arrestati nove bergamaschi. Gli ultras del Napoli fecero un colletta per pagare le spese legali a chi era finito in manette proprio in virtù del «Chi picchia un romanista non resta solo». Motto preso molto sul serio dagli ultras francesi del Psg, i cui tifosi cacciarono letteralmente chi si era schierato a favore dei romanisti. Stesso discorso per i tedeschi del Monaco 1860 e del Borussia Dortmund, i bulgari del Lokomotiv Plovdiv e appunto i serbi della Stella Rossa. A schierarsi contro, ieri, sono stati i tifosi della curva Nord dell'Inter (rivali dei napoletani) con un comunicato: «Oltre la rivalità, i fatti di Roma non appartengono alla nostra mentalità».

DAL BASKET AL CALCIO

Ma non ci sono solo gli stadi di calcio come terreno di scontro. Anzi. Il basket è un altro detonatore pericolosissimo. Nasce così l'amicizia tra la tifoseria giallorossa e quella greca del Panathinaikos. Nella stagione 2006/2007 un gruppo di tifosi romanisti si reca al Palalottomatica per assistere alla partita di Eurolega tra la Lottomatica e appunto il Panathinaikos, quando al termine della gara le due tifoserie si trovano a bere insieme al pub stringendo un'amicizia. Amicizia che viene confermata anche nell'ambito calcistico. Ed è proprio questa amicizia che potrebbe offrire una nuova chance di vendetta. Il 10 marzo si gioca Panathinaikos-Stella Rossa gara valida per l'Eurolega di basket. I greci stanno facendo già girare alcuni adesivi in cui si vede un ultras biancoverde che picchia uno dei Delije, gruppo storico della squadra serba. Lo stesso che ha attaccato i romanisti sabato sera.
 

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