«Non fumare sul tram»: clochard aggredito a Roma da un passeggero con lo spray al peperoncino, persone intossicate (anche una neonata)

Caccia all'uomo "impazzito" in zona Flaminio

Roma, panico sul tram 2: clochard spruzza spray al peperoncino e acceca una neonata, passeggeri intossicati
di Marco De Risi
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Giovedì 23 Marzo 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 15:11

E’ accaduto il finimondo ieri mattina su un tratto di Flaminia all’interno di un tram della linea 2. Un passeggero ha spruzzato lo spray al peperoncino intossicando parecchi passeggeri ed anche una bimba di pochi mesi. Chi ha usato lo spray è riuscito a scappare. Dalle testimonianze sarebbe accaduto che all’interno del tram, vicino a piazzale Flaminio, ci fosse un clochard che fumava. I passeggeri gli hanno detto di spegnere la sigaretta. Ma il clochard non ha smesso di fumare. Uno dei passeggeri ha avvicinato il fumatore e l’ha aggredito con un spray al peperoncino. L’ha usato più volte dentro in tram. L’individuo è riuscito a fuggire ed è attivamente ricercato. Ad indagare sono i carabinieri.

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Quando alcune gazzelle sono arrivate al tram, l’aggressore era già fuggito.

Sul posto è corso anche il personale di un’ambulanza. Diverse le persone che non riuscivano a vedere a causa dello spray. Anche loro sono state visitate sul posto. Ma l’emergenza vera è scattata nei confronti della bambina di pochi mesi. Lei era in carrozzina. Il medico di bordo ha controllato la bimba che aveva gli occhi rossi ma è stata trovata in buone condizioni. Poi la zona, sotto il profilo del traffico, è rimasta bloccata per quasi due ore, per gli accertamenti dei carabinieri sul tram. Altri tram si sono dovuti fermare in coda. «Ero sul tram - ha detto una passeggera agli investigatori - quando ho visto che veniva spruzzato un qualcosa. Lì per lì non gli ho dato peso. Ma quasi subito ho iniziato a lacrimare sempre più forte fino a non vederci più. Un fastidio tremendo. Non ho capito bene chi sia stato». Gli investigatori hanno preso varie testimonianze di passeggeri. Compresa anche quella del senza fissa dimora che ha detto di non riuscire a ricordarsi il volto dell’aggressore. Ma non è escluso che qualche passeggero ricordi le sembianze del ricercato. Se fosse così potrebbe essere disegnato un identikit che sarebbe prezioso per gli inquirenti. Gli investigatori controlleranno le telecamere della zona con la speranza che possa essere inquadrato il ricercato.

 

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