Roma, scandalo dei feti, nomi delle mamme mai più sulle lapidi

Piano del Comune sui cimiteri: sulle tombe solo un codice

Roma, scandalo dei feti, nomi delle mamme mai più sulle lapidi
di Francesco Pacifico
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Sabato 19 Febbraio 2022, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 16:09

Mai più croci al Flaminio, nello spazio per le inumazioni dei feti, con su scritto il nome delle mamme che hanno abortito. Dopo lo scandalo scoppiato l’anno scorso, nella memoria di giunta approvata ieri per rilanciare i cimiteri della Capitale, il Comune ha deciso di stralciare la norma del regolamento di Polizia - la quale a sua volta recepisce un regio decreto del 1930 - che impone di seppellire i feti tra le 20 e le 28 settimane con indicandoli con il nome delle mamme che hanno scelto l’aborto terapeutico. Nel testo, - su spinta dell’assessora all’Ambiente e ai Cimiteri, Sabrina Alfonsi - si legge che in nome della privacy si dovrà solo «prevedere l’apposizione di una targhetta di identificazione contenente il solo codice alfanumerico corrispondente al numero progressivo del registro cimiteriale secretato, in cui sono riportati i dati anagrafici della genitrice».

Con il suo piano per i cimiteri la giunta Gualtieri mette in campo 50 milioni di euro per i prossimi dieci (più di 7,3 milioni nel 2021) per riqualificare strutture da tempo preda del degrado.

Dove si sono registrati ritardi nelle cremazioni (anche di cinque mesi durante i picchi del Covid), difficoltà nel trovare loculi, finte esumazioni sulle quali la Procura di Roma ha già disposto i primi rinvi a giudizio, per non parlare di alberi caduti e tombe che cadono a pezzi. Primo step, con le assegnazioni entro l’estate, sarà mettere al bando 615 loculi al Verano. Per tagliare i tempi nelle cremazioni saranno costruiti tre nuovi forni crematori accanto ai dieci esistenti al Flaminio. Previsti, poi, l’allargamento dei campi, con altre nicchie, al Laurentino, a Castel di Guido, a San Vittorino, a Santa Maria di Galeria e a Cesano e la creazione di sale di commiato sia per funerali laici e per riti funebri di altre religioni. Sarà lanciato anche un piano straordinario per le potature degli alberi, la manutenzione di edifici e monumenti storici come la chiesa di San Michele al Flaminio, il Quadriportico al Verano, la Rupe Caracciolo, la Vasca Romana al Laurentino. Con un tavolo apposito sarà realizzato il piano regolatore cimiteriale.


GLI EFFETTI
Il sindaco Roberto Gualtieri ha parlato di un «piano importante e necessario», da realizzare in più fasi «per restituire decoro» e per superare «i pesanti disagi degli ultimi anni, che sono stati duri per tanti cittadini e famiglie, con la pandemia che ha ulteriormente aggravato la situazione, toccando la vita privata e gli affetti». L’assessora Alfonsi ha sottolineato anche lo sforzo sul fronte regolamentare e tecnologico: per esempio «d’ora in avanti le cremazioni si potranno pagare con il sistema Pago Pa, che permette di non dover versare l’Iva e risparmiare circa 200 euro». Ama, intanto, fa sapere che sull’onda del Covid, soltanto tra novembre e dicembre 2021, rispetto agli stessi mesi del 2020, si è avuto un incremento del 57 per cento delle cremazioni, passate da meno di 8mila a oltre 12mila. «Con i nuovi forni - spiega l’amministratore unico Angelo Piazza - dimezzeremo i tempi per effettuare l’incenerimento delle salme». Oggi l’azienda impiega, comprendendo anche gli irter burocratici, circa 12 giorni. «Però - conclude lo stesso Piazza - siamo già riusciti a ridurre i tempi per la tumulazione da 50 a 3 giorni, le estumulazioni straordinarie da 120 a 25 giorni, le esumazioni straordinarie da 250 a 30 giorni e la consegna delle ceneri da 30 a 7 giorni».

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