Lavori in corso all’Auditorium da più 20 anni. Nella piattaforma superiore del Parco della Musica Ennio Morricone (nell’area pavimentata dei giardini pensili posti sul piano stradale, ndr) c’è una zona recintata in un angolo dove giacciono accatastati da anni se non da decenni, pezzi di muro di un opus reticolatum (tecnica edilizia romana tramite cui si realizzava il paramento di un muro in opera cementizia, ndr). Le strutture murarie smontate durante lo scavo preliminari di sterro del 1995 della villa rustica romana che è all’interno dell’Auditorium ascrivibili ad un’epoca storica compresa tra la metà del VI secolo a.C. e l’inizio del III secolo d.C sono accatastati “brutalmente” e coperti da un telo verde e messi in un angolo transennato e invisibile ai tanti.
Coperti da un telo
I resti sono stati recintati e coperti con un telo all’interno in un angolo remoto dei giardini dell'Auditorium e delimitati da trnsenne con su scritto lavori in corso da anni, tanto che ad oggi è sbiadita anche la targa gialla di cantiere con la scritta lavori incorso. «E’ un peccato tenere in stallo questi muri dove cresce erba e diventano spazzatura - dice Marina una residente del villaggio olimpico che spesso si reca all’Auditorium - capisco che uno scavo archeologico è distruttivo ma dopo averli smontati nella villa potevano ricollocarli e “museizzarli” come è stato fatto con tutto il resto della villa romana che è nella parte sottostante, è veramente inquietante perchè è una cosa che dura ormai da 20 anni, poi in questi anni è spuntata anche una casetta e un orto adiacente».