Architettura cerimoniale, il rispetto delle forme nel “Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”

L’evento promosso dall’ANCRI si terrà il 26 ottobre, alle ore 9:30 presso il Salone d’Onore del CONI

Architettura cerimoniale della Repubblica: il rispetto delle forme e delle regole istituzionali anche per le future generazioni
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Martedì 25 Ottobre 2022, 17:46

Un network virtuoso tra Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), Unione della Stampa Sportiva Italiana (USSI), Dipartimento della Pubblica Sicurezza e CONI, per celebrare il tricolore italiano nella cornice del “Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”: questo il perno su cui si baserà l’evento promosso dall’ANCRI il 26 ottobre, alle ore 9:30 presso il Salone d’Onore del CONI.

A dare l’avvio ai lavori saranno il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini, il Presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove e Gianfranco Coppola, Presidente nazionale dell’USSI.

“L’appuntamento – annuncia il prefetto Francesco Tagliente già Questore di Roma organizzatore dell’evento nella veste di delegato alle relazioni istituzionali dell’ANCRI - che non vuole essere un vuoto formalismo, rappresenta un’opportunità per richiamare l’attenzione delle istituzioni, del mondo dello sport e, ancor più, dell’opinione pubblica, nella sua totalità, sulla esigenza di imprimere un vigoroso impulso alla valorizzazione di quei simboli “primari” della Repubblica democratica su cui si fonda lo Stato italiano.”

“Troppo spesso – aggiunge Tagliente - si assiste a bandiere usurate dal tempo esposte all’esterno di sedi istituzionali primarie, a comportamenti errati assunti da figure istituzionali in occasione di eventi pubblici e, ancor più, a reinterpretazioni quasi allegoriche dell’inno nazionale, chiaro sintomo di un deficit di conoscenza del cerimoniale di Stato, che sarebbe un grave errore interpretare come un contenitore vuoto, privo di sostanza.

Se si pensa allo spirito patriottico, nella sua più autentica e virtuosa declinazione, proiettato nei più diversi ambiti del nostro contesto socio-economico, si comprende come non ci può essere attaccamento e difesa dei valori nazionali, qualunque essi siano, se non si ha conoscenza dei simboli che ne rappresentano l’embrione e, allo stesso tempo, l’ossatura più intima. Il tricolore, l’inno nazionale, non sono semplici vessilli e/o emblemi, bensì sono le radici della cittadinanza italiana, al pari dei valori scolpiti nella nostra Carta costituzionale.”

“La esigenza, o meglio, la necessità di dare nuova linfa alla cultura di quegli stessi valori – ci tiene a sottolineare l’ex Questore di Roma - rappresenta un investimento non solo per l’attualità, ma anche e, soprattutto, per le generazioni che nel prossimo futuro saranno chiamate a gestire il nostro Paese, a mantenerlo vivo ed a tutelarne la identità valoriale. Ecco, quindi, che attraverso l’evento del prossimo 26 ottobre l’ANCRI, insieme ad i partner che hanno condiviso il progetto, vuole non solo ripercorrere il significato autentico dei pilastri portanti del patrimonio valoriale nazionale, ma anche essere un appello agli educatori impegnati nelle scuole, nello sport ed in ogni ulteriore contesto formativo, a stimolare le “nuove leve” a recepirne i contenuti, a farli propri ed a rendersi portatori anche rispetto ai loro coetanei e, perché no, rispetto anche ai rispettivi familiari.”

Questo percorso, nel Salone d’onore del CONI sarà intrapreso con lo storico del risorgimento Michele D’Andrea, che offrirà agli ospiti la interpretazione autentica del testo dell’inno nazionale italiano, intervallandosi con l’esecuzione canora e musicale che saranno affidati, invece, rispettivamente, al Maestro della Banda musicale della Polizia di Stato Maurizio Billi, nonché al tenore Maestro Francesco Grollo.

Ancora, l’evento vedrà il contributo di Enrico Passaro, Capo Ufficio Vicario del cerimoniale di Palazzo Chigi, che tratterà proprio il tema dei contenuti sostanziali delle principali manifestazioni protocollari, prendendo spunto dal suo recente libro “Non facciamo cerimonie! A spasso nelle vicende del protocollo di Stato”.

A riprova della valenza trasversale del tema del cerimoniale e della sua importanza anche nelle dinamiche relazionali interistituzionali, interverrà altresì il Vice Direttore dell’Ufficio Relazioni esterne e cerimoniale del Dipartimento della pubblica Sicurezza Domenico Cerbone, la cui esperienza pluriennale in materia rappresenta senza dubbio un valore aggiunto per un’Amministrazione che fa della sicurezza la sua mission.

Non mancherà, quindi, il contributo di Massimo Sgrelli, massimo esperto di cerimoniale della Repubblica, nonché autore di pubblicazioni tematiche che, nel tempo, ha offerto agli addetti ai lavori un prezioso viatico, nonché uno strumento formativo unico per chi è chiamato a disciplinare i ranghi e la simbologia del patrimonio valoriale dello Stato.

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