A distanza di 15 anni la lunga battaglia dei Comitati di quartiere del Flaminio e di tutti i residenti di zona per la realizzazione del parcheggio interrato sul lungotevere Arnaldo Da Brescia, continua. «Ci sono delle barriere di recinzione di cemento (jersey) che bloccano giardini e una parte dei parcheggi su strada oltre che un’opera che si doveva realizzare 14 anni fa e non sappiamo il perchè dei continui rinvii, vorremmo sapere le vere motivazioni - dice l’avvocato Napoletano residente e presidente del decoro urbano e del verde dell’Associazione nazionale per la tutela dell’ambiente (Anta) nonché membro del direttivo del Comitato di quartiere Flaminio - intanto in questi anni il degrado è diventato assoluto ed ha privato i residenti del verde e non parliamo della perdita economica per il Comune per i mancati incassi dati dalle strisce blu e dei 200 parcheggi che dovevano essere realizzati su due piani (inizialmente i piani dovevano essere tre con 300 posti auto e 40 moto, ndr)».
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Un Pup fantasma che grazie a continui rinvii imprigiona il quartiere privando i residenti e i cittadini romani di parcheggi e verde restituendo degrado e un orinatoio a cielo aperto senza alcun controllo utilizzato da sbandati e senza fissa dimora.
«Ci stanno prendendo in giro con è più tollerabile un ulteriore decorso dei termini, anche in considerazione del degrado che l’area di cantiere inevitabilmente produce e dei gravi disagi alla circolazione che da anni si registrano - conclude Napoletano - o entro marzo i lavori inizino o che sgombrino l’area, abbiamo adottato tutti i giardini che sono tra il lungotevere Da Brescia e il Tevere ( i volontari dell’associazione vorrebbero adottare anche quelli di Colle Oppio) adesso sono sterpaglia e cumuli di spazzatura». I Comittai e i residenti e tutti i cittadini romani chiedono per l’ennesima volta (dopo che Striscia la notizia in questi anni è intervenuta già due volte senza ottenere nulla) al Municipio e al Campidoglio date certe di inizio lavori e soprattutto il perchè di questi ritardi e continui rinvii perchè sono stanchi soprattutto di leggere il cartello “stiamo lavorando per voi” che ormai dura da ben 5.442 giorni.