Gli agenti del commissariato di Villa Glori lunedì notte erano stati chiamati per una lite con feriti in un appartamento dall'altra parte della strada, ma quando sono intervenuti hanno trovato ben altro. Al loro arrivo in casa, da sola, la figlia (minorenne) di Maria. T. 35 anni, cubana. Ora imputata insieme al compagno, di 39 anni, romano. La bambina dodicenne, sotto choc, la casa a soqquadro, per terra tracce di sangue e residui di cocaina, dentro un vaso e nella borsa della donna, la droga, oltre al materiale per il confezionamento. I due imputati erano andati in ospedale, perché l'uomo, durante una lite, si era ferito alla testa. Accusati di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio, i due sono stati sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia in attesa del processo.
Mamma protesta per un rimprovero al figlio, il bidello la picchia: l'uomo ora a processo
LA VICENDA
A chiamare gli agenti era stata la madre della donna. Al loro arrivo in casa, (zona Flaminio, Roma) però, c'era solo la minore che, sotto choc, guardava dallo spioncino della porta ma non apriva.
Anche il portafoglio della donna era intriso di cocaina, mentre dietro ai cuscini del divano i poliziotti hanno trovato altri due involucri: uno conteneva 18 grammi di coca e l'altro 19 grammi di hashish. Mentre per terra c'erano evidenti tracce di droga e macchie di sangue, probabilmente riconducibili alla ferita che l'uomo si era procurato durante il litigio.
Mamma Adalgisa Gamba e il folle piano: «Ora uccido il bimbo, così impara a dormire»
L'UDIENZA
I due imputati, accusati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio ed entrambi senza precedenti penali, hanno dichiarato di fare uso di cocaina, spiegando così la quantità rinvenuta nell'appartamento. Mentre per quanto riguarda le confezioni vuote hanno sostenuto che anche quelle erano destinate all'uso personale, per portare la sostanza con sé quando andavano fuori casa. Lui, disoccupato, ha detto di essere aiutato dai genitori mensilmente per mantenersi, lei, estetista, ha dichiarato di lavorare in nero. Le giustificazioni dei due non sono però bastate a dirottare il giudice verso un uso personale. Dalla perizia sulle sostanze rinvenute erano risultate 355 le singole dosi di hashish e 140 quelle di cocaina. Il pm Raimondo Orrù, nel processo per direttissima, aveva richiesto le misure cautelari per entrambi: arresti domiciliari per l'uomo e obbligo di firme per la donna. «Possiamo dare atto che i due imputati consumino cocaina, ma il quantitativo e il materiale per il confezionamento rinvenuti sono elementi che fanno propendere per una detenzione ai fini di spaccio». Così ha detto il pm motivando le sue richieste, specificando poi che «ci sono rischi connessi alla presenza di una minorenne in casa, che gli agenti hanno trovato particolarmente scossa, sia per la lite che per l'abuso». Il giudice ha deciso poi per entrambi l'obbligo di presentazione quotidiana presso commissariato Villa Glori.