Roma, oggi 27 maggio l'evento per i 30 anni di Admo: «Il dono e la cura, la vita al centro»

Roma, venerdì 27 maggio l'evento per i 30 anni di ADMO «Il dono e la cura, la vita al centro»
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Venerdì 27 Maggio 2022, 13:35

“Il dono e la cura, la vita al centro. L’impegno di ADMO per una cultura del dono che guarda al futuro” è il titolo del convegno che andrà in scena venerdì 27 maggio 2022 presso il Palazzo Santa Chiara di Roma e vede protagonisti i principali esponenti del mondo istituzionale e sanitario.

Rita Malavolta, Presidente ADMO Federazione Italiana, darà il benvenuto ad una rosa di illustri ospiti come il Senatore Pierpaolo Sileri, Sottosegretario di Stato per la Salute, Senatore Annamaria Parente, Presidente 12^ Commissione Permanente del Senato Igiene e Sanità, Terence Lovell, WMDA - World Marrow Donor Association, Nicoletta Sacchi, Direttore IBMDR - Registro Italiano Donatori Midollo Osseo IBMDR, Tonino Aceti, Presidente Salutequità, Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione GIMBE, Franco Locatelli, Presidente Consiglio Superiore di Sanità, Giovanni Malagò, Presidente CONI - Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Obiettivo dell’incontro è sensibilizzare le persone in merito alla donazione e porre le basi di una coprogettazione a livello nazionale ed internazionale affinché il nostro paese possa assumere un ruolo sempre più importante a livello mondiale in termini di vite salvate (attualmente i soci ADMO iscritti al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo IBMDR conta circa 523.287 tipizzati).

Sono stati realizzati enormi progressi in campo medico che rendono la donazione un processo assolutamente sicuro e per niente invasivo.

La tipizzazione dovrebbe entrare a far parte dell’educazione dei più giovani (ricordiamo infatti che sia effettuabile solo dai 18 ai 35 anni di età, in persone di almeno 50 kg di peso e in buone condizioni di salute, e che solo 1 su 100.000 sia compatibile) in quanto procedura sicura e in grado di cambiare in meglio la propria vita, oltre a salvarne una.

Gli ospiti dell'evento 

Per comunicare al meglio tutto questo, ADMO ha invitato all’evento Violante Guidotti Bentivoglio, moglie di Carlo Calenda, affetta da leucemia, trapiantata, insieme a Matteo Villa papà di una bambina che ha dovuto lottare più volte contro la malattia oncoematologica, Simone Pavan, ex calciatore che ha donato per suo figlio di sei anni affetto da una grave forma di leucemia, e Linda Politi Capotreno Trenitalia, che è diventata donatrice, salvando una vita, grazie ad un appello social.

Attraverso la loro storia ADMO vuol far comprendere l’importanza di diventare potenziale donatore di midollo osseo, il valore umano ed etico di questo gesto che con un impegno minimo da parte di chi lo compie è in grado di salvare una vita umana.

Cosa è ADMO 

L’Associazione Donatori Midollo Osseo è nata nel 1990 con lo scopo principale di informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre patologie del sangue. Infatti per coloro che non hanno un donatore consanguineo la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche.

ADMO svolge un ruolo fondamentale di sensibilizzazione, fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e segue il potenziale donatore fino alla tipizzazione HLA e quindi alla sua iscrizione nel Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) nel più assoluto rispetto della normativa sulla privacy e, spesso, fino alla donazione effettiva nel caso in cui risulti compatibile con un paziente in attesa di un trapianto. ADMO ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) con l’obiettivo di educare i giovani, attraverso le società sportive, alla cultura della donazione ed, in particolare, alla donazione del midollo osseo, tuttora unica cura efficace contro molte malattie del sangue, e con l’AIL al fine di coordinare le azioni rivolte, oltre che al donatore, anche al paziente.

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