Sotto lo stesso tetto, la commedia familiare al Teatro Roma dal 11 al 20 novembre

La commedia su tre fratelli che si ritrovano dopo la morte del padre

Sotto lo stesso tetto, la commedia familiare al Teatro Roma dal 11 al 20 novembre
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Martedì 1 Novembre 2022, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 13:19

Teatro - "Sotto lo stesso tetto", arriva al Teatro Roma dall'11 al 20 novembre  la commedia per ridere ma anche per parlare di famiglia e affetti.  

Dopo questo forzato periodo di pandemia la commedia scritta da Luca Giacomozzi e diretta da Massimo Milazzo con la collaborazione di Claudio Monzio Compagnoni, "Sotto lo stesso tetto”, rafforza il sodalizio artistico tra questi professionisti del palco che comprendono anche Massimiliano Buzzanca ("Un posto al sole"- RAI3), affiancato dagli "Scaramuzzino Brothers”, Stefano e Claudio.  

La trama

La storia narra della vicenda dei fratelli Formisano Gustosa, Leo, Carlo e Marco, riuniti in un appartamento che fu del defunto padre. Esilarante il lavoro ispirato agli affetti familiari ed alla fondamentale indissolubilità della voce del sangue che trionfa su incomprensioni ed equivoci. Completamente diversi tra loro, i tre si ritrovano, dopo alcuni anni di lontananza, a condividere il ristretto spazio della modesta abitazione lasciatagli in eredità dal padre. La presenza di scatoloni in scena ha un duplice effetto: quello di rendere l'idea di una casa non ancora sistemata ed in precario stato di disordine e quello, più metaforico, di mostrare la curiosità e l'aspettativa di cosa possano nascondere degli scatoli vecchi, apparentemente sudici e ingombranti ma capaci di celare segreti e ricordi in grado di consentire la riscoperta dell'affetto tra i tre fratelli.

Oltre agli scatoloni, i tre si trovano davanti un oggetto inaspettato che potrebbe custodire la reale eredità lasciatagli dal padre.

È una commedia che affronta la questione familiare da un punto di vista di tre uomini adulti che hanno condiviso l’infanzia e l’ingenuità dei primi anni d’età per poi allontanarsi nella fase adolescenziale e in quella di giovani adulti, quasi come a voler nascondere delle colpe di un padre quasi mai presente e che ora li costringe ad affrontare un passato per qualcuno pesante e per qualcun altro legato ad un futuro pieno di speranza. Pur essendo tra i quaranta e i cinquant’anni, i tre fratelli nel momento in cui si ritrovano sembrano comportarsi come bambini, facendo quasi un viaggio indietro nel tempo che li riporta a riconsiderare questioni che sembravano chiuse.

La diversità, i vecchi contrasti, i dissapori, le insofferenze inizialmente allontanano i tre ma poi si rivelano fondamentali per ricostruire un rapporto sull’affetto sopito ma mai dimenticato. 

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