Era il 1992, Luca Barbarossa aveva i capelli più scuri e le sue gambe andavano veloci insieme a quelle di Gianni Morandi, con cui ha guidato la Nazionale Cantanti verso una grande vittoria, forse, 'la più grande'. In quel giugno di inizio anni '90, per la prima volta si correva nello Stadio Olimpico, per far gol contro ogni più rosea previsione. In quella ormai storica 'Partita del Cuore' si raccolsero ottocento milioni di lire, con cui furono fatti i primi lavori di restauro per l'apertura di 'Casa Vanessa', la residenza donata da Banca d'Italia ad AIL. Sono passati trent'anni e per l'anniversario, Barbarossa è tornato in Via Forlì, presso la casa dedicata al ricordo della paziente ematologica Vanessa Verdecchia. Un sogno lucido divenuto reale, che fu del Prof. Franco Mandelli e poi perseguito dalla Presidente Maria Luisa Rossi Viganò e dai tanti volontari dell'associazione, soprattutto grazie agli importanti lasciti solidali. Si ricordano quelli di Roberta La Rocca e Silvana Bedini, con cui si è appena compiuta la seconda opera di ristrutturazione dopo la prima inaugurale di trent'anni fa.
In questi decenni oltre cinquemila persone sono state ospitate da AIL Roma, sottolinea la vice presidente Anna Verdecchia - mamma di Vanessa -, insieme al Dott.