Gall, ad Altaroma l’avanguardia stilistica e multisensoriale della collezione “Nydia”

Gall_FW 21/22_credits Courtesy of Altaroma Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Sabato 20 Febbraio 2021, 17:01

Un percorso multisensoriale, visivo e uditivo, va in scena online da Cinecittà con la collezione “Nydia” fall-winter 2021/22 presentata da Gall durante l’ultima giornata di Altaroma. Il brand avanguardista, fondato nel 2014 dall’americano Justin Gall e dalla romana Chiara Nardelli, coinvolge totalmente lo spettatore in uno show che, dopo lo short movie anticipatorio “First Look” svelato in occasione della fashion week milanese di gennaio, mostra nella sua interezza la linea con una sfilata sulla piattaforma "digital runway". «Nydia è un nome che significa casa, nido, luogo sicuro. Non solo considerando il momento che stiamo attualmente vivendo, costretti nella maggior parte dei casi a rimanere nelle nostre abitazioni, annullando le routine precedenti. Parla di un dominio interiore, un pianeta interno privato in cui tutti gli elementi, anche se in contrasto, devono lavorare insieme.

 

È all'interno di quest'area che combattiamo le più grandi battaglie, lottando contro i nostri demoni, le nostre debolezze e ansie.

Ma solo fino al punto in cui riusciamo ad affrontare queste parti di noi stessi, confrontarle e accettarle in modo profondo, possiamo poi evolvere con esse. Nydia è dedicata ad un regno personale. Un elemento vitale, intimo, sacro del nostro essere, un fattore di cui prenderci cura», sottolinea Gall. Occhi chiusi, silenzio, si indossano gli auricolari. Poi lo schermo si fa scuro per un’esperienza tridimensionale che spiega la filosofia estetica del marchio: un grido frustrante che assorda la mente, i pensieri negativi frutto dell’attualità, l’autodeterminazione che sta nel tentativo di rimanere ottimisti nonostante le difficoltà. Il fallimento e la paura del futuro in un’ingenuità tipicamente puerile ma pura. Arrivano cani selvatici, aggressivi e pronti ad attaccare: sono la metafora del giudizio, del rifiuto e della distruzione. Tentano di abbattere la positiva fiducia nel domani con il loro buio. Una voce spinge però l’individuo ad attraversare l’oscurità per raggiungere una dimensione migliore. La prima uscita sulla catwalk incarna il coraggio di evolversi in un universo che diventa uno scudo tra le nuvole dove è possibile scrutare con sicurezza il mondo dall’alto senza alcun timore. Sperimentazioni tecniche, modularità, regolazione dei volumi: blazer sartoriali, trench lunghi con imbottiture sulle spalle, asimmetrie nelle scollature e chiusure impercettibili.

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L’astrattismo si traduce nel processo di stampa digitale sui tessuti con vernice nera che conferisce opacità e rigidità ai contrasti materici. Seguono il bianco, le sfumature mimetiche della sabbia e della terra, gilet over e pantaloni separabili, le immancabili coperture sul viso. Giubbotti realizzati nel segno dell’upcycling, piumini e parka tattici, maniche maxi, colletti in sovrapposizione e passamontagna in un tripudio di stratificazioni, quasi protettive, aspettando una guerra reale o ideale che, forse, è già in atto. I pullover hanno inserti staccabili, gli zaini tecnici si ricaricano elettronicamente. L’udito si tramuta in fisicità surreale per superare le innumerevoli sfide odierne.

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