Cenerentola al contrario, Cherstich capovolge la fiaba: senza scarpetta né incantesimi è da “brividi”

Una rilettura in chiave pop, con le canzoni di Mahmood e Blanco e una fata trasformata in lavatrice, piena di magia

Cenerentola al contrario, Cherstich capovolge la fiaba: senza scarpetta né incantesimi è da “brividi”
di Alessandro Rosi
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Sabato 3 Dicembre 2022, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 16:39

Di scarpette di cristallo sul palco del Teatro India non ce ne sono. Anzi. È la stessa Cenerentola a dare al re un mocassino che le aveva regalato il principe, così da farsi riconoscere come amante del figlio. Che non è come quello raccontato nella fiaba: bello, spavaldo e intraprendente. Ma un giovane timido, occhialuto e a disagio con il pubblico e le donne. Manca anche una fata in grado di fare delle magie. Ce n’è invece una che si trasforma (prima è un bidet, poi una lavatrice e infine una lampadina) ma che non riesce a dare un vestito adatto a Cenerentola per la festa a corte. Dovrà essere lei stessa a trovarsene uno giusto per l’occasione. Tutto al contrario della favola di Perrault, ma perfettamente al passo con i nostri tempi. È la Cenerentola Remix di Fabio Cherstich: una favola senza incantesimi, ma piena di magia.

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L'ossessione per le tendenze e l'eterna ricerca della giovinezza

Dove le sorellastre si sfidano a suon di “influenter”, “esemper”, “rilevanter”, con la desinenza “er” che storpia qualsiasi parola pur di cercare di entrare in tendenza. Sono figlie vittime delle mode. Come loro madre, interpretata da una straripante Giulia Sucapane, che vuole essere più giovane di loro, canta Brividi di Blanco e Mamhood per essere moderna (e cercare di incantare il principe) e scatta selfie di famiglia.

Ma alla fine è fragile. E cade in depressione al primo rifiuto.

La prigione del tempo

L’eroina rimane Cenerentola. Che però è incastrata nel suo passato. Orologio attaccato al collo, ogni ora la sveglia suona per ricordarle di pensare alla madre defunta. Dimenticandosi, però, di vivere il presente. La fata, più che miracoli materiali, in questa rilettura si rende utile con i consigli psicologici. Evelina Rosselli le ricorda (in un simpatico dialetto ciociaro) che il tempo è qui, ora. E che non può essere legata al passato, ma correre alla festa del re. Un Alessandro Pizzuto brillante e divertente, a cui piace organizzare “seratoni”. Lui, insieme a Giuseppe Benvenga (che è il principe), coinvolgono a più riprese gli spettatori (molti giovanissimi, tra cui tre scolaresche) con domande e battute: riuscendo perfettamente nel doppio ruolo (sono anche le sorellastre).

Nessun miracolo, ma tanta magia

Questa Cenerentola ricorda a tutti che nella vita non servono miracoli. E neanche a teatro. Dove il regista Fabio Cherstich riesce nella magia di catturare l'attenzione dei più piccoli: che cantano, ridono e applaudono durante la messinscena. Ecco il vero incantesimo.

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