Attori in festa per il metodo Efilsitra, il nuovo modo per prepararsi al set

Kabir Bedi con sua moglie Parveen Dusaj Bedi, salutano Aurin Proietti ideatrice del metodo Efilsitra
di Roberta Savona
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Mercoledì 22 Giugno 2022, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 11:25

Spiccano il volo sul Tevere i palloncini gonfiati ad elio, lasciati portare dal vento dagli artisti invitati al party-anniversario in occasione dei primi dieci anni di Efilsitra Acting Studio. Un volo che raggiunge le stelle in una notte magica, quella del solstizio d’estate, la stessa in cui dieci anni prima prendeva forma il desiderio di Aurin Proietti, la acting coach fondatrice del metodo Efilsitra, parola che è l’anagramma di Art is Life. Pochi termini dal significato pieno per chi ha raggiunto la coach sul club-barcone ormeggiato al Lungotevere dei Mellini, per celebrare una realtà che sostiene l’approccio ai provini e al lavoro dell’attore in generale. America, Indonesia, Grecia, Spagna, India, Australia. Aurin è madrelingua italo-inglese e nella sua vita ha girato il mondo, per poi scegliere un luogo del cuore di Roma, in Via dei Salumi a Trastevere, dove dar vita allo spazio che diviene il crocevia di tanti che lo frequentano per imparare il suo metodo – diffuso rigorosamente in inglese -, in un connubio di tecniche derivanti da recitazione e psicologia umanistica, con cui sono preparate migliaia di persone a diventare dei Warrior Artists: sani, consapevoli e responsabili. Scelta di vita non semplice quella recitazione, un lavoro precario per sua stessa essenza, che richiede nervi ben saldi e grande sacrificio, caratteristiche di cui sono forgiati i veri guerrieri.

 

Lo sanno bene gli invitati al party, presenti alla serata ognuno con la propria storia professionale e di vita. C’è Kabir Bedi con la sua Parveen Dusaj Bedi, seguiti da Giulio Brizzi – insieme a Elena Sotgiu -, che muove primi passi in produzioni internazionali; poi arriva il regista Giuseppe Piccioni, che attualmente sta dirigendo Lucia Mascino oppure Elodie Treccani, salita a bordo con Cinzia Mascoli, Presidente della collecting Artisti 7607. Si ritrovano post lockdown anche Gianclaudio Caretta, Luca Restagno e Eleonora Siro, quest’ultima nel cast del film indipendente Cani Randagi, di Alessandro Zizzo.

A proposito di indie-movie, brinda al premio speciale appena ritirato ai Nastri d’Argento, l’attore Valerio Di Benedetto, di ritorno dalla celebrazione dell’opera “Giulia”, di Ciro De Caro, che vede nel cast anche Matteo Quinzi, a sua volta alle prese con i saluti agli amici e colleghi Vincenzo Vivenzio e Viviana Colais, conosciutisi sul set della fiction mediaset Luce dei tuoi occhi. Dalla fortunata serie TV Blocco 181 arrivano Elisa Nardini e Andrea Dodero, seguiti da Giorgio Cantarini, attualmente nel cast internazionale di Lamborghini, di Bobby Moresco.

Spazio anche ai nuovi volti come quello di Matteo Mongiorgi, bolognese che sceglie Roma per la sua formazione e futura carriera, ma anche Nunzia Mita che, con la sua abilità di modellare il chewing gum tra i denti, è diventata già una stella in Portogallo, fino a Luce Cardinale nipote d’arte dall’inconfondibile sguardo. Si vedono anche Cinzia Susino, Salvo Traina, Davis Tagliaferro, Sania Ricchi, Elena Vanni, Giulio Forges Davanzati, Lorenzo Marte con la pittrice Chiara Ruggeri e Antonio Rampino, seguiti da Francesca Bertocchini, Laura Fimognari, Andrea Canonaco, Roberto Capucci, Laura Destrobel, Daniela Terreri, Sania Ricchi, Federico Mancini, Lucia Rossi e Cinzia Scaglione, ma anche Guido Compagno, Francesco Meoni, Fabio Maffei, Giulia Paoletti e Fabius De Vivo. Brindano alla serata sorridendo alla padrona di casa anche Svetlana Kevral, Consuelo Chatti, Adriana Paladini de Mendoza (nel cast di Goold Diggers, di Valerio Esposito), il regista Mimmo Verdesca e i giovani Noemi Parroni, Caterina Bertone, Daniele De Martino, Alessandro Garbin, Anna Tangredi, Maddalena Caligano e Alessandro Solombrino. Tutti in pausa dai set, dai palcoscenici d’Italia e dalle tante fiction che tengono in vita l’industria dell’audiovisivo.
“I Am a Warrior Artist” ricordano dal palco durante i saluti, una promessa a sé stessi e al mondo, per trasformarsi con l’esercizio e con la dedizione in degli attori-guerrieri pronti a combattere senza mai perdere l’obbiettivo.

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