Roma, il Laurentino 38 chiede più legalità: «Via gli spacciatori dalla zona»

Il Laurentino 38
di Alessia Marani
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Martedì 8 Febbraio 2022, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:13

La palina della fermata dei bus all'altezza di via Gogol a pochi passi dall'Antico Caffè è crivellata di colpi. «Hanno sparato pure a Capodanno, proiettili veri, non siamo più padroni nemmeno di uscire di casa». Il Laurentino 38 dopo l'assalto con le spranghe di sabato pomeriggio al bar, si ribella. Ieri mattina, quando Andrea e la moglie hanno riaperto con addosso ancora i segni dei colpi ricevuti, il via vai di amici e clienti è stato incessante. Tutti a portare solidarietà. Da tre anni ogni giorno la coppia si sveglia alle 5 per lavorare, ma anche per dare vita all'unico baluardo di legalità e servizi in quest'angolo di quartiere dove sono nati e cresciuti. «Prima non sapevamo nemmeno dove andare a comprare un biglietto dell'autobus», racconta una anziana signora. Chi vive e abita qui punta il dito sul «calabrotto» e tutta la sua famiglia, personaggi noti agli investigatori e con precedenti. «Hanno occupato almeno quattro appartamenti, sono violenti, spacciano, vogliono dettare legge. Ma stavolta hanno esagerato».

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SPARATORIE FANTASMA
I fari della polizia sono puntati anche su altri fatti inquietanti di cui restano poche tracce: pestaggi in strada, sparatorie tra pregiudicati mai denunciate. Segnali di una escalation per la conquista definitiva del territorio ottenuta con il terrore. Persino un bar, con la sua presenza mai doma, potrebbero essere d'ostacolo a un simile piano d'azione. «I clan vogliono il deserto - spiega un gruppo di residenti - oppure impadronirsi anche delle poche attività ancora esistenti, per controllarle. Hanno ricominciato con le occupazioni, ma non per bisogno, piuttosto funzionali allo spaccio. Se pensano di farci tornare al Laurentino degli anni 80, a quel Bronx, però si sbagliano, non lo permetteremo».
Alle finestre si affacciano le donne, agli angoli della strada compaiono le vedette.

Il modello è quello importato dalle piazze di Scampia e già collaudato a Tor Bella Monaca e a San Basilio. Solo che qui al Laurentino 38 i comitati di quartiere e di base negli anni hanno lottato per prendere la strada della riqualificazione.


BARRICATE
Nel 2006 sono stati abbattuti i famigerati ponti 9, 10 e 11. Al nono era stato occupato, all'epoca da extracomunitari, persino il posto di polizia. Nonostante le promesse quel commissariato non è mai più stato riaperto. «Quando siamo venuti ad abitare qui - dice Diego, 60 anni - era una zona malfamata, abitata da sbandati e pregiudicati, nel tempo le persone perbene sono aumentate, non torneremo indietro. Ma le istituzioni, le forze dell'ordine non debbono lasciarci soli». La polveriera sociale è di nuovo innescata. Al Laurentino 38 i cittadini sono pronti a difendersi e a rifare le barricate.

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