Aveva ucciso l'uomo sbagliato e ora è stata condannata a 24 anni di reclusione. Voleva vendicarsi dell'ex fidanzato, così aveva dato fuoco alla sua casa, ma lui si era salvato: a morire tra le fiamme mentre dormiva era stato il coinquilino. Abdus Salam, l'operaio bengalese di cinquant'anni che nel giugno del 2019 era stato travolto dal fuoco nel seminterrato di un palazzo di otto piani vicino a viale Marconi, era deceduto dopo tre mesi di agonia in ospedale. E ieri Nasrin Akter, la donna che ha appiccato il rogo, è stata condannata nell'aula bunker di Rebibbia con l'accusa di omicidio volontario premeditato, dopo una camera di consiglio durata più di 6 ore. Il pubblico ministero Antonio Verdi titolare del fascicolo, aveva chiesto per lei 24 anni di carcere.
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L'AGGUATO
Nella notte del 5 giugno di 3 anni fa, la Akter si era introdotta nell'appartamento della vittima, in via Antonino Lo Surdo, zona Marconi, con una tanica di benzina in mano.
L'INCENDIO
L'incendio aveva completamente distrutto l'appartamento e aveva rischiato di fare altre vittime. Le cinquanta famiglie che abitavano nel palazzo erano state fatte sgomberate, ma alcuni condomini erano rimasti intossicati. Una ragazza era anche finita in ospedale.