Roma, l’odissea dei 13 gattini abbandonati. «Per loro il telefono squilla tutto il giorno»

La volontaria Sabrina Leti: «Quattro erano abbandonati in uno scatolone in strada». Il tema in Campidoglio

Roma, l’odissea dei 13 gattini abbandonati. «Per loro il telefono squilla tutto il giorno»
di Raffaele Marra
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Venerdì 19 Maggio 2023, 07:43

«In media da marzo a settembre troviamo anche 15 gattini al mese in più ci sono tutte le segnalazioni che ci arrivano dagli altri volontari». A parlare è Sabrina Leti, la volontaria che si spende per salvare i gatti randagi da una vita: «Cerchiamo di salvarne più che possiamo, ma per i cuccioli, come è successo l’altra volta con i quattro gattini abbandonati in uno scatolone e appena nati, spesso non ci riusciamo. L’altro giorno la corsa in clinica è servita solo in parte, due non ce l’hanno fatta anche se abbiamo provato a coprirli e scaldarli ma erano troppo deboli e senza la mamma». Questo è solo una delle giornate tipo di Sabrina e delle altre volontarie che cercano di occuparsi delle colonie feline su  Roma e provincia. Sterilizzazione, soccorso, ricovero e aiuto, soprattutto per quelli appena nati e senza una mamma, e soprattutto un lavoro di educazione e sensibilizzazione sui comportamenti verso gli animali e verso le loro adozioni.

 

«Sì, perchè loro ci sono sempre anche per chi è solo - continua Sabrina - ha bisogno di compagnia, o per chi vuole e ricevere dare affetto, è anche terapeutico, i gatti poi è risaputo che sono animali “poco impegnativi”».

Ormai è sempre più emergenza animali randagi cani e gatti. «L’altro giorno, siamo passati da una colonia felina vicino una casa famiglia di tredici gatti di cui 9 erano femmine e siamo riusciti a salvare 4 gattini che avrebbero fatto una brutta fine - continua Sabrina - poi passando abbiamo notato uno scatolone a bordo strada e al suo interno c’erano quattro gattini appena nati,  li abbiamo portati in clinica, due sono ancora lì, se ne prendono cura e li stanno allattando, due non ce l’hanno fatta, troppo deboli, troppo infreddoliti, altri cinque una signora li ha portai in una busta». Spesso Sabrina e compagni non riescono a far fronte a tutte le richieste proprio perchè la cura di gatti e cani sta diventando un problema reale da normare con nuove leggi, tanto da interessare anche il Campidoglio con un convegno dal titolo “I gatti del Sindaco, criticità e prospettive future”, per tutelare e regolamentare i felini randagi, raccogliere idee, suggerimenti e opinioni delle categorie più strettamente legate al mondo dei felini, ad incominciare dai volontari ai veterinari ai centri di primo soccorso. E’ necessario, almeno per quello che è emerso dal convegno, realizzare una rete di strutture, così come avviene per i cani, rivolta alla cura e alla detenzione dei gatti, con la collaborazione di associazioni riconosciute che possano intervenire nella cura degli animali e intraprendere attività rivolte all’adozione di quanti più esemplari possibili. Il percorso è iniziato dalla ricerca del Garante per la Tutela degli Animali al finanziamento per il canile di Muratella, fino all’ospedale veterinario che al suo interno verrà costruito. Al convegno sono stati snocciolati anche alcuni dati sulle colonie feline romane: «Anzitutto, va registrato un decisivo incremento delle colonie feline autorizzate, passate dalle 252 del 2021 alle 550 del 2023, con un numero pressoché raddoppiato dei gatti che ne fanno parte, attualmente circa 8.800, un dato sicuramente per difetto dovuto alla carenza di informazioni aggiornate sulle autorizzazioni - le parole dell’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi - Per quanto riguarda l’accoglienza da parte delle strutture comunali, l’Oasi felina di Porta Portese e quelle convenzionate, i gatti ospitati sono complessivamente 830 - questi dati ci forniscono una chiara indicazione dell’importanza di una concreta azione di supporto alle colonie feline e quindi di interlocuzione e di ascolto con i volontari che quotidianamente si impegnano nell’assistenza agli animali». C’è da ricordare che i gatti liberi sono tutelati dalla legge nazionale e regionale e dai regolamenti comunali, e le colonie tengono sotto controllo la presenza degli animali sul territorio, la loro salute ed anche le nascite, evitando così di incrementare la problematica del randagismo. Le colonie feline sono stanziali, ciò significa che non possono essere rimosse, a meno che non vi siano ragioni di sanità pubblica quali, ad esempio, motivi di carattere igienico-sanitario o in casi di epidemie che mettano a repentaglio la salute dell’uomo e degli animali. I gatti che vivono in libertà possono essere catturati solo per comprovati motivi sanitari (cura e sterilizzazione). Vi provvedono i servizi veterinari, anche con l’ausilio delle associazioni protezionistiche o dei volontari che accudiscono le colonie. La legge nazionale che ha riconosciuto e che tutela le colonie feline è la Legge n. 281 del 1991 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”. Per info e adozioni scrivere a Sabrina all’indirizzo sabrinaleti68@gmail.com o al numero 347.0424281 che potrà mettersi in contatto anche con altre volontarie.

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