Roma, «Così Eur Spa sarà il motore per Giubileo 2025 ed Expo». L’ad della società: il laghetto diventerà la spiaggia urbana della Capitale

Intervista ad Angela Cossellu: «Nel piano industriale investimenti per le aree verdi del quartiere»

Roma, «Così Eur Spa sarà il motore per Giubileo 2025 ed Expo». L’ad della società: il laghetto diventerà la spiaggia urbana della Capitale
di Francesco Bisozzi
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Lunedì 20 Marzo 2023, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 20:09

«Lei sa da quanto tempo non vengono effettuati interventi manutentivi e strutturali a larga scala sul Palazzo dei Congressi a Roma, gioiello razionalista del quartiere Eur? Dal 1954, ovvero 70 anni», esordisce così l'ad di Eur Spa, Angela Cossellu in questa intervista al Messaggero. La manager, laureata in ingegneria elettronica e con alle spalle una lunga carriera in ruoli di vertice di grandi aziende anche internazionali, da Vodafone al Gruppo Zurich Italia, è arrivata alla guida della Spa. controllata da Mef e partecipata da Comune di Roma, da poco più di un anno. «Ci siamo insediati a gennaio del 2022 e abbiamo trovato una situazione di bilancio fortemente compromessa prosegue l'ad la nostra priorità in questi mesi è stata quella di rimettere in ordine i conti per far ripartire gli investimenti».
Fari puntati sul nuovo piano industriale, in vista di Giubileo 2025 ed Expo 2030.
«Due treni che non possiamo permetterci il lusso di perdere e che consentiranno all'Eur di diventare un motore economico non solo della Capitale, ma di tutto il Paese».
Come saranno distribuiti i 120 milioni di investimenti, anche in base alle esigenze della zona e del quadrante della città che insiste sull'Eur?
«Innanzitutto mi preme sottolineare che siamo davanti a un piano di investimenti soltanto in parte coperto dalla ricapitalizzazione, dal momento che 27 milioni arriveranno dalla gestione caratteristica dei nostri business. Per la valorizzazione, messa in sicurezza e rifunzionalizzazione del nostro patrimonio immobiliare investiremo 45 milioni, mentre 41 milioni verranno investiti nella cura dei 70 ettari di parchi e dei giardini sotto la nostra gestione, tra cui la zona del laghetto dell'Eur, che vogliamo rendere balneabile per dare alla Capitale la sua spiaggia metropolitana. Solo nel 2023 prevediamo investimenti per 14 milioni».
I numeri del business congressuale continueranno a crescere a questo ritmo?
«Nel primo trimestre di quest'anno abbiamo già contrattualizzato 270 giorni per il polo congressuale, con una previsione di 250mila congressisti in entrata. Abbiamo messo in sicurezza l'azienda e posto le basi per un rilancio duraturo dell'Eur che ha un grande potenziale per poter contribuire alla crescita della Città già dal Giubileo 2025. L'ambizione è fare dell'Eur un ponte attivo e attrattivo per Roma e per l'Italia».

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Come sono stati questi primi 14 mesi al volante di una società come Eur Spa?
«Molto intensi. A dicembre abbiamo concluso il processo per l'aumento di capitale da 93 milioni deliberato dai soci, indispensabile a ristabilire la sostenibilità e profittabilità nel lungo periodo, che ha portato il capitale sociale a poco meno di 750 milioni di euro. E abbiamo messo a punto un nuovo piano industriale, solido, che ha convinto gli azionisti, che prevede 120 milioni di euro di investimenti. Con il nuovo piano industriale ristabiliremo l'equilibrio economico e daremo esecuzione ai progetti di riqualificazione e rilancio. Proseguiremo con l'ottimizzazione e la razionalizzazione della macchina operativa e con percorsi dedicati al rafforzamento del know-how e di coinvolgimento del personale».
Quando siete arrivati la nave Eur Spa si stava praticamente inabissando. Come siete usciti dalla tempesta?
«I passivi per 41 milioni e 43 milioni del 2020 e del 2021 sono stati un'eredità pesante. Ora guardiamo al rilancio. Già nel 2022 le perdite si sono ridotte a tre milioni, stando ai primi dati di preconsuntivo. Determinanti i ricavi prodotti dall'attività congressuale, sulla quale abbiamo puntato inizialmente perché è quella più reattiva, in grado di generare da subito crescita e fatturato, a fronte delle entrate del settore immobiliare che per natura ha una crescita lineare. Il fatturato legato al congressuale è aumentato di oltre il 40%, ma fondamentale è stato il contributo dell'immobiliare che è cresciuto del 10% anche grazie al ridisegno di processi e procedure».
In effetti i dati di preconsuntivo, benché ancora in territorio negativo, sembrano incoraggianti.
«Le perdite come detto sono state significativamente ridotte. Il fatturato è cresciuto a 31 milioni nel 2022 (dati previsionali) contro i 25,7 milioni del 2021, con un forecast per il 2023 di quasi 37 milioni. Chiuderemo il 2022 con un Ebitda di 4,3 milioni: nel precedente esercizio l'asticella si era fermata a 1,2 milioni. E nel 2023, anno in cui contiamo di riportare il segno più di fronte al risultato di esercizio, vediamo l'Ebitda crescere fino a 8,5 milioni».
 

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