Pattuglie nel campo nomadi di via Candoni a controllare che le centraline elettriche non restino vittime di furti o allacci impropri da parte di chi ci vive da anni: eccolo il nuovo compito per gli agenti della polizia locale di Roma chiamati, da ieri, a "schermare" fisicamente in turni continui le casette dell'energia anche dopo i ripetuti roghi divampati a fine gennaio che hanno lasciato ipotizzare un uso improprio dell'elettricità con allacci multipli e irregolari. È tutto scritto in una circolare firmata dal vice comandante Stefano Napoli sulla "predisposizione dei servizi di vigilanza". «Al fine di evitare la possibile manomissione o alterazione dei quadri elettrici - si legge nell'atto - disporre fino a nuova comunicazione l'invio quotidiano di un'autopattuglia a turno composta da 2 unità».
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La disposizione segue l'ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri del sei febbraio scorso, in cui proprio per il campo nomade di via Candoni abitato da circa 700 persone, si è disposto per ogni modulo abitativo di non superare i 3kw di energia nell'arco della giornata oltre al divieto tassativo di accendere falò o simili al fine di mitigare le rigide temperature invernali.
L'OBIETTIVO
La decisione del comando generale, di fatto, ha lo scopo, tra le altre cose, di evitare gli incendi dei moduli abitativi nel campo, spesso dovuti ad allacci abusivi finalizzati alla sottrazione di energia elettrica. Sulle disposizioni operative, che prevedono con tanto di piantina, come le pattuglie devano posizionarsi in funzione preventiva presso le centraline ed i quadri elettrici presenti all'interno del campo, è intervenuto il Sulpl, il sindacato unitario lavoratori Polizia Locale: «In una città che vede la cronica carenza organica di agenti aver superato le 3mila unità - commenta il segretario romano Marco Milani - sottrarre ulteriori preziose risorse al territorio e ai cittadini appare essere frutto dell'ennesima improvvisazione gestionale». Intanto il Campidoglio ha nuovamente finanziato il progetto per il superamento del campo che tuttavia resta ancora lì. Tra la precedente amministrazione Raggi e l'attuale sono stati investiti circa un milione 200 mila euro per un progetto di chiusura del campo originariamente previsto per l'agosto dello scorso anno.