Roma, i 100 anni del signor Toticchi e la grande festa: «Io, il Prenestino e quella nevicata eccezionale»

La festa celebrata in concomitanza con il centenario del quartiere

Vittorio Toticchi, centenario del Prenestino
di Giuseppe Motisi
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 21:34

È stato un compleanno speciale e unico quello festeggiato il 16 ottobre da Vittorio Toticchi per i suoi 100 anni perché, oltre al traguardo anagrafico raggiunto, è stato celebrato in concomitanza con il centenario del quartiere in cui vive, il Prenestino, i cui lavori iniziarono proprio quando questo signore, classe 1922, nasceva a Castiglione del lago per poi trasferirsi nel quadrante est della capitale.

Con un passato da sportivo nel campo dell’atletica (fu campione regionale dell’Umbria nel 1938 e nel 1939 sui 1.200 metri) e da aviere marconista nella Seconda guerra mondiale, il signor Toticchi, ex dipendente Atac, è la memoria storica del Prenestino, nonché testimone diretto delle trasformazioni che l’area subì dagli anni Cinquanta a oggi.

Ogni sabato si ritrova con parenti e amici in un bar di via Renzo da Ceri, dove risiede, e per chi abbia la curiosità di conoscere l’evoluzione del quartiere è sempre disponibile a raccontare le sue esperienze con piacere e lucidità. «Dopo la guerra me ne andai via dalla campagna umbra, dove la vita era difficile e faticosa, e venni a Roma insieme ai miei genitori. Ci stabilimmo in affitto in via dell’Acqua Bullicante e da lì iniziò la mia ricerca per acquistare una casa in zona – racconta il signor Toticchi -.  Mi imbattei per caso in un fabbricato in costruzione in quella che allora era piena campagna con tanto di pascoli e pecore, ma che poi nel giro di qualche anno si sarebbe sviluppata nel quartiere che conosciamo oggi: l’edificio in costruzione che avevo scelto si trovava in via Renzo da Ceri, la strada in cui abito ancora oggi».

 

L’ingresso nella nuova dimora romana avvenne in occasione di un evento eccezionale per la città. «I lavori del cantiere finirono a gennaio del 1956 e, mentre Roma veniva sommersa da una nevicata eccezionale, io, mia moglie e il mio primo figlio entravamo finalmente in casa. Il freddo era pungente e non avevamo riscaldamento, per cui cercai una soluzione con una stufetta elettrica; l’impianto non era però ancora funzionante e, tentando di attivare il quadro elettrico, ottenni un risultato disastroso – aggiunge sorridendo il signor Vittorio -. L’elettricità saltò infatti nell’intera palazzina e, di conseguenza, passammo i successivi giorni senza riscaldamento e senza luce, mentre la neve cadeva ancora abbondante».

Il comune di Roma ha voluto festeggiare i 100 anni di Vittorio Toticchi consegnandogli una targa alla presenza del presidente del V Municipio, Mauro Caliste, e di una rappresentanza della Polizia locale di Roma capitale.

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