Mirko Giuliani gambizzato a Roma: droga e un tentato omicidio dietro l'agguato al Tuscolano

L'uomo era già stato condannato per un accoltellamento. Dal suo passato emergono legami con i clan del Litorale

Mirko Giuliani gambizzato a Roma: droga e un tentato omicidio dietro l'agguato al Tuscolano
di Marco De Risi e Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Maggio 2023, 06:38

Non il grande criminale ma neanche il piccolo spacciatore. Un uomo nel "mezzo", lo racconta il suo passato quando per un debito di droga sferrò tre coltellate al petto di un 31enne che si salvò per miracolo. Ma il vero "salto" non l'ha mai fatto: è rimasto nelle retrovie e per chi non riesce a raggiungere la prima fila i proiettili - solitamente - si fermano sotto al bacino.
Il suo nome ce l'ha tatuato sul sopracciglio destro: Mirko. Ed è la nuova vittima di una gambizzazione avvenuta a Don Bosco sabato sera poco prima delle 22. Una fra le tante, una tra le ultime che rimarca ancora una volta l'effervescenza, chiamiamola così, di una situazione dove il "minus" criminale è lasciato libero di agire. Difficile per la polizia rimettere insieme i tasselli dell'ultimo agguato. E non solo di questo. C'è ancora da capire, ad esempio, chi e perché il 13 marzo sempre nel quadrante sud-est di Roma ha tirato giù un caricatore contro Luigi Finizio, cugino di Girolamo imparentato a sua volta con Michele Senese. Da allora gli episodi non sono mancati ma legarli fra loro equivarrebbe a una semplificazione. E quello che sta accadendo nella Capitale è tutt'altro che semplice benché di mezzo e in mezzo ci sia la droga che arriva e scorre a fiumi come pure ha denunciato pubblicamente il Questore.

LA DINAMICA

E allora torniamo a sabato sera quando Mirko Giuliani, pregiudicato, classe 1978, sta camminando in via Chiovenda.

L'uomo è da solo e qualcuno, probabilmente a bordo di uno scooter, gli si affianca e spara. Non si esclude al momento che sia ancora la droga il movente. Tre colpi lo raggiungono al gluteo e alle gambe. A dare l'allarme sono i residenti ma quando la polizia arriva in strada c'è solo la vittima, che viene trasportata in codice rosso al policlinico Tor Vergata. Non è in pericolo di vita, ieri il 44enne è stato operato ma la prognosi resta riservata. Chi è Mirko Giuliani? E perché qualcuno lo ha gambizzato?

L'uomo tre anni fa ha finito di scontare la condanna a cinque anni per tentato omicidio, beneficiando della riduzione della pena in ragione del rito abbreviato. Era il maggio 2014 quando a Soriano nel Cimino, Giuliani colpì quasi a morte un 31enne colpevole di aver maturato con lui un debito che, si accerterà dopo, era da ricondurre alla droga. Fu arrestato subito dai carabinieri mentre con il coltello usato nell'agguato che teneva in tasca stava provando a fuggire a bordo di un bus. Giuliani patteggiò la pena, fu condannato e il suo conto lo ha finito di pagare meno di tre anni fa. Da allora ha lasciato la piccola località nel viterbese e si è trasferito a Roma. Alle spalle si lascia anche precedenti per maltrattamenti in famiglia. Nella Capitale ritrova probabilmente degli "affetti" dal momento che sembrerebbe legato a un criminale di livello intermedio finito al centro di un'operazione sugli affari illeciti che imperversavano ad Ostia e che erano controllati da quel gruppo un tempo capitanato da tale "tartaruga", al secolo Salvatore Sibio.

 

I CONTATTI

L'organizzazione operava su più livelli: Sibio al vertice, quattro figure sottoposte ed altri sottolivelli, tra cui spiccava - per la zona di Ostia ponente - Marco Esposito (meglio conosciuto come "barboncino") e passato poi a miglior vita. Per quest'ultimo lavorava il "contatto" dell'uomo gambizzato sabato sera. Non è certo il primo caso. Tolti gli omicidi avvenuti nella Capitale da inizio anno - alcuni ancora irrisolti - spiccano le gambizzazioni (sette da gennaio) consumate quasi tutte nel quadrante sud-est della Capitale dove, non si svela nessun segreto, i Senese hanno ancora un peso specifico. Solo il 26 maggio al Quarticciolo Luciano Marsella, 50enne, boss del narcotraffico già indagato nel 2004 per associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti nella maxi inchiesta "Replay", è rimasto vittima in un agguato. Resta ancora da capire, poi, chi a febbraio ha sparato contro Alex Corelli (figlio del "capitano") e Simone Daranghi in quel di Morena. Quello stesso giorno due ristoratori furono raggiunti da altri proiettili di fronte al loro locale all'Infernetto.
 

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