Il nuovo segno. L'operazione è stata subito posta tra le priorità da parte del direttore Bruciati, convinto dell'urgenza di «unificare i diversi siti che costituiscono l’Istituto, riconducendoli ad unità nel segno di uno dei tratti caratterizzanti del territorio su cui insistono, ovvero la bellezza e l’amenità dei luoghi che ha fatto di Tivoli meta di soggiorno e di piacevole ozio sin dall’antichità».
Il passato. «I monumenti del nostro Istituto - spiega Bruciati - hanno avuto sinora storie istituzionali diverse, pur essendo espressione del medesimo territorio ed humus culturale.
Il nuovo logo esprime nel tratto, estremamente sobrio, queste caratteristiche e questi legami, riassumendo un paziente lavoro di backstage che riguarda la promozione culturale, il rapporto con la città di Tivoli e la stessa rappresentazione e caratterizzazione dell’Istituto al di fuori del territorio di appartenenza».
La tutela dell'immagine e il nuovo sito web. «Secondariamente ci si è sforzati di costruire e tutelare la propria immagine web e social, investendo, attraverso un sito trasparente ed elegante, nella valorizzazione del proprio patrimonio e della propria idea di patrimonio. Non si tratta di una forma nuova per contenuti vecchi, ma di un profondo ripensamento della comunicazione, funzionale al fermento, in termini di progettualità, che anima l’Istituto dall’interno».
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