LE TELE
Il 14 maggio 2015, invece, a rivolgersi ai carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, è un imprenditore che è appena stato raggirato. Dalla sua villa sono state sottratte opere dal valore inestimabile. Solo per fare un esempio: custodiva un olio su tela targato Canaletto, intitolato Veduta della chiesa di San Pietro di Castello a Venezia. Una sera è tornato a casa e la tela era scomparsa, insieme a un acquerello di Mosè Bianchi, un bassorilievo in terracotta e due dipinti di Gennaro Greco. Le opere sono state recuperate grazie a una svista dei ricettatori. Sono infatti state messe all'asta a Montecarlo. Seguendo a ritroso il percorso delle tele, gli inquirenti hanno individuato e sgominato e un sodalizio criminale specializzato in truffa, ricettazione ed esportazione illecita di tesori d'arte. Le persone indagate sono 14. Ci sono poi i cold case: furti clamorosi e irrisolti, finiti quasi nel dimenticatoio. I carabinieri hanno recuperato manufatti del valore di 4 milioni e rubate negli anni Ottanta. Da La santa trinità appare a San Clemente di Giambattista Tiepolo, alle gondole disegnate da Luca Carlevarijs. Nella lista dei lost and found, anche una scultura in marmo raffigurante San Giovanni Battista, del maestro Girolamo Santacroce, trafugata nel 1977. La svolta nelle ricerche è arrivata con la classica soffiata: un informatore ha comunicato agli inquirenti che l'opera era stata acquistata in un mercatino dell'antiquariato parigino.
LA BIENNALE
Il 26 novembre 2015, invece, un mercante romano aveva tentato di mettere a segno un colpo da maestro. Era quasi riuscito a piazzare un'opera rubata attraverso un canale ufficiale: la Biennale di Roma. Nel suo stand, aveva esposto una scultura in bronzo raffigurante un busto di Giuseppe Verdi, opera del maestro napoletano Vincenzo Gemito, rubata qualche anno prima. Ora, è indagato dalla pm Tiziana Cugini. Nell'ultimo anno si contano 75 sequestri importanti, ma i numeri potrebbero essere più rilevanti. Chi indaga, spiega infatti che mancano norme di legge che consentano di effettuare manovre realmente incisive. Solo per fare un esempio: gli investigatori non possono fare operazioni sotto copertura, o procedere all'acquisto simulato di beni in odore di ricettazione. Per il momento, esiste solo un disegno di legge per la revisione della normativa: è stato presentato agli atti della II Commissione della XVI Legislatura, il 13 giugno 2012.