Roma, dopo 100 anni riaffiora il "Bal Tic Tac" di Giacomo Balla, il cabaret futurista della Capitale

Roma, dopo 100 anni riaffiora il "Bal Tic Tac" di Giacomo Balla, il cabaret futurista della Capitale
di Laura Larcan
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Venerdì 19 Ottobre 2018, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 17:40

Una girandola "infuocata" di colori, forme dinamiche, effetti di movimento, estro ludico. Un'opera inedita di Giacomo Balla riemerge a Roma in un locale su via Milano, presso via Nazionale. Non un luogo qualsiasi, tantomeno un'opera "qualsiasi". Siamo di fronte ad un murale di oltre ottanta metri quadrati che riveste pareti e soffitto di quello che era in origine, ben cento anni fa, il "Bal Tic Tac", la sala da ballo/cabaret voluta a Roma dai futuristi. Ad inaugurarla, Filippo Tommaso Marinetti, nel novembre del 1921. Un'opera quasi leggendaria, poi dimenticata e mortificata sotto strati di pitture, carte da parati, controsoffittature. Un oblio da cui oggi rinasce.
 

 

E' stata frutto di un fortuito quanto eccezionale ritrovamento. Riapparsa durante lavori di ristrutturazione dei locali, dopo un secolo. Siamo al piano terra di un edificio di proprietà della Banca d'Italia, non altro che la hall dell'originario Bal Tic Tac, il locale glam dove negli anni Venti si suonava l'"infuocato" jazz tanto amato dagli esponenti dell'avanguardia italiana, completamente decorato a tempera dall'estro di Giacomo Balla "convertito" ormai al credo futurista. Vi lavorò a tempo pieno, per quattro mesi, per colorare muri e soffitti e progettare uno per uno tutti gli arredi, com'era solito fare lui che era un artista totale. Pittore e designer. Un lavoro che gli valse allora un compenso di 4 mila lire. Di «scoperta sensazionale» parla il soprintendente alle Belle Arti, Archeologia e paesaggio di Roma, Francesco Prosperetti. L'ambiente verrà studiato da una commissione di esperti, restaurato e alla fine aperto al pubblico.
 


«La scoperta - racconta Massimo Omiccioli, direttore del Museo della Moneta di Banca d'Italia - è stata fatta all'inizio del 2017, durante i lavori per il Museo della Moneta che verrà aperto al pubblico nel 2021». Nel locale, dove sono state ritrovate le pitture di Balla c'era stato per anni un noto negozio di lumi, ma molte altre attività avevano occupato quegli spazi dopo la decadenza del Bal Tic Tac, la sala da cabaret per la quale Balla era stato scritturato. Certo si sapeva dell'esistenza del locale e anche della decorazione fatta da Balla, ma si credeva che tutto fosse andato perduto.

Il ritrovamento consiste in 80 metri quadrati di pitture originali sulle pareti e sul soffitto dove i colori, giallo, rosso, blu, marrone, sono rimasti incredibilmente integri. Le decorazioni, il cui restauro è già in corso, saranno lasciate nella loro posizione originale, assicurano da Bankitalia e in un prossimo futuro saranno accessibili al pubblico: i locali del ritrovamento diventeranno parte del Museo per l'educazione finanziaria della Banca d'Italia, la cui apertura è prevista per la fine del 2021. E nello stesso tempo, sempre con l'aiuto di Bankitalia, si punta a riaprire anche la Casa Balla di Via Oslavia, dove l'artista visse dal 1929 al 1958, anno della sua morte e che le sue due figlie Luce ed Elica, che del lavoro del padre furono preziose collaboratrici lasciarono ai nipoti alla fine degli anni Novanta.

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