Ztl, mezzo milione di auto entrano senza permesso: solo 1 su 5 paga la multa

Ztl, mezzo milione di auto entrano senza permesso: solo 1 su 5 paga la multa
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 26 Maggio 2018, 07:44

Il tabellone di via Crispi dice «varco attivo», ma la berlina passa oltre come nulla fosse. Accosta, si piazza sulle strisce blu, scende una famigliola in vena di compere: «Da qui alla Rinascente è un attimo, andiamo!». Il tagliando della Ztl sul cruscotto non c'è. Arriverà di sicuro una multa, la pagheranno? Chissà. Del resto solo un automobilista su cinque si prende la briga di saldare il proprio conto col Campidoglio. Tutti gli altri no. Nel frattempo il cuore dell'Urbe si intasa come una grande arteria qualsiasi nell'ora di punta.

Solo nell'ultimo anno quasi mezzo milione di auto ha bucato i varchi delle Zone a traffico limitato senza averne diritto. I «transiti non autorizzati» annotati nel 2017 dagli esperti dell'Agenzia per la Mobilità, che opera per conto dell'amministrazione comunale, sono stati 553.800, una media di 1.950 passaggi al giorno dal lunedì al venerdì, mentre il sabato si tocca quota 900. Non tutti però si trasformano in multe: il 18% delle violazioni, circa 100 mila l'anno, viene annullato «in autotutela» dall'Ufficio contravvenzioni del Comune, perché le auto appartengono a forze dell'ordine, istituzioni e autorità varie. Quei mezzi, ovviamente, hanno tutto il diritto di addentrarsi nel cuore della Città eterna, anche senza sfoggiare il tagliando. Tutti gli altri veicoli che sfrecciano tra i monumenti senza permesso, invece no, per questo vengono giustamente segnati nel registro dei cattivi dall'Agenzia. A questo punto, però, entra in gioco una delle grandi tare della macchina burocratica capitolina, cioè l'incapacità storica di incassare quanto dovuto. Perché se Roma Servizi della Mobilità fa il suo dovere, nello step successivo, che compete direttamente al Comune, il meccanismo s'inceppa. E l'amministrazione non riesce a riscuotere nemmeno la metà di quanto potrebbe.

POCHE AZIONI LEGALI
Il trend degli ultimi anni dice che la percentuale dei verbali pagati dagli automobilisti entrati a sbafo nella Ztl oscilla tra il 23 e il 21%. Solo il 10% fa ricorso al Prefetto o al giudice di pace. Gli altri provano a fare i furbi, sperando che la pratica finisca nel dimenticatoio. Risultato: quasi 330 mila multe non pagate all'anno.
Il fiasco delle riscossioni non riguarda solo gli ingressi nella Ztl, sia chiaro. Nelle casse del Campidoglio ci sono due miliardi di euro di crediti che rischiano di andare in fumo «per prescrizione», come hanno ricordato di recente i revisori dei conti comunali. Tra multe, tasse di soggiorno, affitti mai saldati, Tari, Imu e Ici, solo nell'ultimo anno il Comune non è riuscito a farsi pagare 1 miliardo e 468 milioni di euro, come si legge nella relazione dell'Oref al Rendiconto 2017 varato dalla giunta Raggi.

I crediti vantati da Palazzo Senatorio - in gergo tecnico si chiamano «residui attivi» - l'anno scorso hanno toccato quota 7 miliardi e 553 milioni. Il grosso, 5,6 miliardi, sono entrate tributarie (Imu, Ici, Tari, tasse sulla pubblicità) ed extra-tributarie (multe, affitti degli immobili comunali, occupazioni di suolo pubblico, altre tariffe ancora). I revisori hanno chiesto alla giunta M5S di «intensificare nel corso del 2018 la verifica puntuale dei residui», in particolare quelli «di anzianità assai elevata». Si potrebbe cominciare dalle multe per la Ztl, il giovamento sarebbe doppio: per le casse comunali e per il traffico in Centro storico.

 
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