Wc a gettoni sulle Terme di Nerone a Roma, il ministro ordina le verifiche

Palazzo Mazzetti di Pietralata
di Laura Larcan
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 09:34

Il progetto di un vespasiano sulle millenarie terme di Nerone scatena il putiferio. Non ha lasciato indifferenti i vertici del Ministero per i Beni culturali e per il turismo, la notizia che a Roma, nella centralissima piazza Rondanini (cuore del Campo Marzio), al piano terra del secentesco Palazzo Mazzetti di Pietralata, le cui fondamenta conservano i resti del complesso termale del 62 d. C., apriranno presto bagni chimici a pagamento in tandem con un servizio di deposito bagagli (senza neanche un metal detector). L'ennesimo "pacchetto accoglienza" per i turisti tra snack e souvenir paccottiglia, che fa del centro storico patrimonio Unesco un far west di imprese ai margini della legalità.

Un proprietario privato che affitta, un edificio storico non soggetto a vincolo (piazza Rondanini 32), una società con licenza commerciale e lo spettro di un cambio di destinazione d'uso senza controlli. Il tutto, su un patrimonio archeologico unico al mondo. Questi gli attori di una trama su cui ora il Ministero vuole fare chiarezza. 
 
Da quanto si apprende, lo stesso ministro Dario Franceschini ha chiesto subito ai suoi uffici tecnici di fare le dovute verifiche e di preparare in tempi record una relazione dettagliata su questa vicenda. Le questioni che sembrano stare a cuore al ministro, fanno sapere dal suo entourage, sono la tutela del patrimonio antico e il decoro dell'area interessata.

Dettaglio non da poco, visto che l'edificio coinvolto si trova a pochi metri dal Senato, tra Pantheon e piazza Navona. Interlocutori immediati, sono le Soprintendenze ai beni architettonici e ai beni archeologici del Comune di Roma. Quest'ultima ci tiene a precisare che «non è mai stata chiesta alcuna autorizzazione per una tale attività nell'edificio di piazza Rondanini, per questo domani (oggi per chi legge, ndr.) i funzionari eseguiranno un sopralluogo per verificare se l'installazione di queste attività comporta scavi e lavori che tocchino le strutture antiche».

LE REAZIONI
Dura la reazione del sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni: «Questa vicenda lascia sbalorditi. È la dimostrazione che la scivolata di Roma verso la mancanza di decoro e sicurezza è diventata una valanga alla quale speriamo si possa mettere un punto. Bisognerà subito fare verifiche». Il sottosegretario punta il dito sul centro storico, dove servono ora più che mai nuove prospettive di valorizzazione. «A Roma è necessario decidere, e chiudere le porte a iniziative commerciali che non sono consone al centro storico».

Cruciale, poi, la politica dei vincoli ai beni storici, riportata sotto i riflettori dal caso del palazzo di piazza Rondanini e dei suoi bagni sulle terme di Nerone: «Certamente sul tema dei vincoli bisogna fare una riflessione seria ora - commenta la Borletti Buitoni - Se avessimo potuto esercitare un vincolo anche sulle destinazioni d'uso in accordo col Comune di Roma, questi fenomeni non si sarebbero prodotti.

La programmazione dell'attività di un centro come Roma va fatta dal Comune, ma col sostegno di un apparato competente del Ministero che possa assicurare sia le destinazioni che il mantenimento di certe fruibilita' consone al luogo storico».

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