Roma, Virgilio occupato, la rabbia dei genitori: «Trasferiamo i nostri figli»

Roma, Virgilio occupato, la rabbia dei genitori: «Trasferiamo i nostri figli»
di Camilla Mozzetti e Marco Pasqua
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Venerdì 20 Ottobre 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 07:55

Non ci sono solo i gruppi WhatsApp degli occupanti, quelli nei quali ci si scambiano dritte sul prossimo party o sit-in da organizzare. Ci sono anche quelli dei genitori dei ragazzi che non possono più frequentare le lezioni. Gruppi roventi, in cui mamme e papà, da giorni, si fanno sempre la stessa domanda: «Perché le forze dell'ordine non mettono fine a questa occupazione?». E in cui alcuni hanno già ammesso di voler trasferire i figli in altre scuole. «Siamo tanti genitori delle prime classi del liceo ad essere stanchi di questa occupazione racconta Sandro Taraborrelli, padre di una ragazza 14enne del linguistico internazionale La causa dei ragazzi è giusta, come dar loro torto se denunciano le precarie condizioni di questa scuola? Ma le soluzioni non possono certo essere le feste o il lancio delle sedie documentate in queste ore». «Questa occupazione aggiunge è una farsa in cui a rimetterci sono solo i nostri figli». «Siamo pronti a ritirare i nostri figli da questa scuola, qualora la situazione non cambiasse», dice. «L'edificio ha bisogno di ristrutturazione ammette un'altra mamma, B.L. ma se lanci le sedie all'aria non posso che essere contraria. Ho vietato a mia figlia di andare a scuola dopo aver visto le foto dei ragazzi e dei loro spinelli».

LA RICHIESTA DELLA PRESIDE
E se gli occupanti non hanno alcuna intenzione di far riprendere la regolare attività didattica, la preside, Carla Alfano, si sarebbe decisa, recandosi ieri pomeriggio al commissariato Trevi, a chiedere l'intervento della forza pubblica. «Di fronte a dei reati commessi in una scuola fa notare Mario Rusconi, presidente dell'associazione nazionale presidi la collega ha tutte le facoltà per far sì che l'occupazione cessi».

ILLEGALITÀ DIFFUSA
La Alfano sottolinea anche che dopo aver visto le foto pubblicate, ieri, sul Messaggero, relative ai festini a base di alcol e hashish, «non può più essere ignorata una situazione di illegalità che, per giunta, viola l'obbligo di studio per decine di studenti dei primi anni».
Quel che è certo, è che, intanto, i ragazzi vanno avanti e stanno già lavorando al prossimo megaparty, per sabato notte, sotto il coordinamento di alcuni ex studenti over 20 accorsi da più parti della città. Il festone servirà anche a fare cassa grazie alla vendita di alcolici. Unica concessione degli studenti in nome del bene della scuola: ieri è stata liberata la parte storica per consentire ai tecnici della Città metropolitana di portare avanti i lavori al tetto crollato (lavori interrotti proprio dopo il blitz di domenica degli occupanti). I ragazzi, per aprire il portone che affaccia sul Lungotevere, però, «hanno violato i locali della segreteria continua la Alfano prendendo senza diritto delle chiavi». È difficile credere che la Città metropolitana farà ripartire i lavori sul tetto con i ragazzi ancora dentro l'istituto seppur in un'ala diversa. Tutt'al più in previsione dei temporali sarà coperta l'area in via precauzionale. Gli occupanti, intanto, sono convinti di poter andare avanti e rilanciano: «L'occupazione dovrebbe concludersi la prossima settimana», sostiene Emanuele Tirello, rappresentante dei ragazzi. Sicuramente dopo sabato, perché a via Giulia la disco-Virgilio non può certo chiudere i battenti nel weekend.