Villaggio Olimpico nel degrado: cumuli di rifiuti e verde incolto

Villaggio Olimpico nel degrado: cumuli di rifiuti e verde incolto
di Valeria Arnaldi
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Giovedì 24 Maggio 2018, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 15:30

Erba alta nelle aiuole, piante selvatiche sui marciapiede. E cumuli di rifiuti abbandonati in terra, ma anche vere e proprie torrette di immondizia, fino ad arrivare a una trentina di sacchi di spazzatura accatastati uno sull'altro all'ombra del Palazzetto dello Sport, al Flaminio, gioiello progettato nel 1956 da Annibale Vitellozzi e Pier Luigi Nervi, utilizzato ancora oggi ma circondato dal degrado. Così come la grande scultura di Mario Ceroli poco distante. Cuore verde nel centro, il Villaggio Olimpico sembra essere abbandonato, nonostante le tante promesse e i numerosi progetti annunciati. La pavimentazione è dissestata in più punti.

SPORCIZIA
Viale de Coubertin è solcato da crepe e buche, spesso malamente sanate con toppe. In via Gran Bretagna è difficile perfino camminare: la strada è un continuo saliscendi per le radici che creano dossi. E la scena si ripete pressoché identica in tutte le vie. Così la crescita selvaggia del verde. Le aiuole intorno al Palazzetto vedono uno sviluppo smisurato della vegetazione e tra i fili d'erba spuntano spighe e forasacchi. Erbacce crescono alte sui marciapiede in via India, via Turchia, via Argentina, via Norvegia, piazza Grecia, piazza Jan Palach, via Germania. È uno sterrato colorato solo da spazzatura e circondato da cespugli quello che corre sotto Corso Francia. Rifiuti abbandonati quasi ovunque, grazie proprio alla copertura offerta dal verde.
 

 


Tra i cespugli, soprattutto intorno al Palazzetto, si vedono anche segni di giacigli dei senzatetto. L'area giochi, destinata ai bambini, è spesso inutilizzabile. Una famiglia di senzatetto la occupa, arrivando perfino a impedire di usare l'altalena. Di notte la situazione diventa ancora più complessa: la zona tra via Perù, via Cile e via Germania, sfruttando il parcheggio del supermercato, dietro la chiesa, ospita un affollato suk del sesso. Inutile protestare o chiamare le forze dell'ordine. L'andirivieni di clienti si ripete ogni sera. Lo scenario non migliora allontanandosi dal Villaggio Olimpico. Crepe e buche, crescita selvaggia del verde e spazzatura interessano pure viale Tiziano. Difficoltoso, per le condizioni di strada e marciapiede, camminare in via Guido Reni. E si prosegue così, passo dopo passo, di strada in strada, fino ad arrivare al Ponte della Musica. Basta scendere le scale per immergersi nel degrado: graffiti, crepe, pavimentazione rotta. Poi, rifiuti di ogni tipo, in particolare bottiglie di birra e alcolici vuote, lasciate in terra o gettate nel verde a nascondere le tracce di passaggi e nottate.
Anche qui, la notte spesso senzatetto si fermano a dormire. I segni raccontano una storia di degrado e abbandono che interessa l'intera zona, nonostante i suoi molti tesori, dall'Auditorium al Maxxi, dal Palazzetto dello Sport, dimenticato, agli storici bronzi di Amleto Cataldi.

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