Uccisa dal marito guardia giurata, i magistrati: «Non fu errore», indagato per omicidio

Natascia Meatta
di Adelaide Pierucci
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Sabato 20 Settembre 2014, 06:08 - Ultimo aggiornamento: 17:05

La prima ricostruzione non ha convinto e cos per la morte di Natascia Meatta, la ventisettenne di Tor Bella Monaca, madre di una bimba di due, colpita in casa da un proiettile partito dalla pistola dell'ex marito, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Sul registro degli indagati c'è il nome di Alessandro Popeo, 36 anni, vigilantes della Sicuritalia. La versione dell'incidente, fornita dalla guardia giurata, che ha detto di avere sparato accidentalmente, ha lasciato alcune ombre e dovrà essere valutata alla luce dell'autopsia e della perizia balistica, che saranno disposte nei prossimi giorni dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Paolo Ielo. Non si comprende come mai esperto di armi come Pompeo, ad esempio, tenesse il colpo in canna. Adesso saranno le perizie a dare risposta. «Nonostante si fossero lasciati, sembravano sereni. Proprio quella mattina ridevano sotto casa», ha raccontato un vicino. Subito dopo la tragedia il vigilantes, ex compagno della vittima e padre della bimba, era stato colto da un malore. «Oddio, che cosa è successo?», aveva urlato prima di svenire. «Non volevo colpirla. Non so come sia potuto succedere. Stavo mettendo via la pistola. E' partito un colpo accidentalmente».

LA DINAMICA

La tragedia avviene nella casa dell'ex compagna, un appartamento popolare al terzo piano di una palazzina di via Biagio Platani, a Tor Bella Monaca. Nessun sentore di lite. L'uomo, subito dopo i fatti aveva ricostruito la dinamica di un "incidente", avvenuto in presenza dei genitori della ex compagna, della sorella, del cognato, e della figlioletta. Ma nessuno dei testimoni, secondo la ricostruzione successiva, ha effettivamente assistito alla scena.

Secondo le prime dichiarazioni fornite dallo stesso Alessandro Popeo agli uomini della polizia, il proiettile sarebbe partito per caso mentre stava estraendo la pistola dalla fondina per poggiarla su un mobile e metterla in sicurezza. Ma al momento dello sparo, in realtà, nella stanza c'era solo il fidanzato della sorella di Natascia, che però pare guardasse altrove. «Appena ho sentito il colpo di pistola, sono rimasto gelato ed ho visto Natascia accasciarsi a terra» avrebbe raccontato gli uomini agli investigatori.

Ad occuparsi dell'autopsia sarà il medico legale presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata, il professor Mirko Massimilla. Esame che potrebbe essere eseguito entro martedì.

IL PRECEDENTE

A settembre il macabro precedente alla Magliana: un anziano, Giancarlo Giusto, 73 anni, ha ucciso la moglie, Rosa Graziani, con un solo colpo esploso dal suo revolver calibro 45 che stava lucidando. «Mica vorrai ucciderti», ha scherzato lei. «No, voglio uccidere te», ha ribattuto sorridendo lui. Ma la pistola che credeva scarica aveva il colpo in canna. L'iniziale accusa di omicidio volontario è stata poi derubricata in omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento.