Via Poma, Raniero Busco assolto:
«Ricomincio a vivere»

Raniero Busco in lacrime
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Venerdì 27 Aprile 2012, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 01:33

ROMA - Raniero Busco stato assolto con la formula per non avere commesso il fatto dall'accusa dell'omicidio dell'ex fidanzata Simonetta Cesaroni, massacrata con 29 coltellate il 7 agosto 1990. Il collegio presieduto da Renato D'Andria, nel riformare la sentenza di primo grado, ha comunicato che depositerà le motivazioni in 90 giorni. E' stata praticamente ribaltata la sentenza di primo grado che lo aveva condannato a 24 anni. Resta senza colpevoli l'omicidio di Simonetta Cesaroni a 22 anni dal tremendo massacro in via Poma.

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Raniero Busco torna a casa da uomo libero

La perizia. Busco ha accolto in lacrime la sentenza di assoluzione. Poi ha abbracciato il fratello e l'avvocato Franco Coppi. Applausi e urla in aula da parte degli amici dopo l'annunco dell'assoluzione. Decisiva per l'assoluzione di Busco la perizia disposta dalla Corte d'Assise d'Appello. Secondo le risultanze della perizia il segno su un seno di Simonetta non sarebbe riconducibile ad un morso di Busco e sul reggiseno della ragazza oltre al Dna dell'ex fidanzato comparirebbero altri due Dna.

L'emozione. Busco è stato colto da malore dopo la pronuncia di assoluzione. Sorretto dal fratello e attorniato da una gran ressa di telecamere e fotoreporter l'ex fidanzato di Simonetta è stato portato in una stanza dai carabinieri che svolgono l'ordine pubblico in Corte d'appello.

Festa a Morena. Festa a Morena nel quartiere romano dove vive la famiglia Busco (CONTINUA A LEGGERE).

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Il ritorno a casa

Busco: da oggi ricomincio a vivere. «Da oggi ricomincio a vivere - ha detto Busco - Quando è uscita la Corte, in un attimo, ho rivisto tutta la mia vita».

L'accusa: ricorreremo in Cassazione. Il procuratore generale Alberto Cozzella dopo aver udito la lettura della sentenza ha detto: «È una sentenza della Corte. Come tale va accettata e rispettata. Valuteremo il da farsi all'esito della motivazione». «All'esito del deposito delle motivazioni - ha aggiunto Cozzella - decideremo il da farsi. Non è escluso, anzi assolutamente probabile, che ricorreremo in Cassazione».

La difesa. «Sono molto soddisfatto perché è stata assolta una persona estranea ai fatti». Questo il commento a caldo di Franco Coppi, uno dei difensori di Busco. In merito alla perizia disposta dalla Corte che ha smontato l'impianto accusatorio del processo di primo grado il penalista ha aggiunto: «Se la Corte ha deciso per una nuova perizia è perché riteneva insufficienti le prove acquisite in primo grado». Dello stesso tenore le dichiarazioni dell'altro avvocato di Busco, Loria, per il quale «la pronuncia della Corte ci riempie di fiducia: oggi è stata dimostrata la necessità del processo d'appello grado perchè i giudici in primo grado possono anche sbagliare».

La famiglia di Simonetta. «Sono rimasto profondamente sorpreso da questa decisione dei giudici; soprattutto perché hanno sentenziato un'assoluzione piena di Busco, sembra senza neanche ritenere esistente alcun dubbio» ha detto l'avvocato Massimo Lauro, patrocinatore di parte civile per Anna Di Giambattista, madre di Simonetta Cesaroni, alla decisione della prima Corte d'assise d'appello di mandare assolto l'ex fidanzato Raniero Busco. «Tutto questo mi fa pensare molto - ha concluso Lauro - a fine luglio avremo le motivazioni della sentenza e decideremo di conseguenza cosa fare, se impugnarla ai fini delle statuizioni civili».

Paola Cesaroni: «Resta il rammarico» «Siamo destabilizzati da questa sentenza. Cerchiamo di capire il perchè è finita in questa maniera e non sappiamo darci alcuna risposta». Queste le parole, affidata al suo avvocato Federica Mondani, di Paola Cesaroni, sorella di Simonetta, dopo aver appreso che la I Corte d'assise d'appello di Roma ha assolto Raniero Busco. «Rispettiamo in maniera assoluta la decisione della Corte - ha aggiunto Paola, riferendo anche il pensiero della madre Anna Di Giambattista - Ci aspettavamo che la perizia che hanno disposto potesse dare certezze. Non è stato così: il processo ha fatto emergere tanti dubbi e incertezze soprattutto sulla questione del morso sul seno di Simonetta. Proprio per questo, ci aspettavamo che la Corte accogliesse la richiesta di disporre una nuova perizia. Così non è stato e in noi resta il rammarico».

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