«Via i camion bar da Colosseo e Fori»
Stretta per il decoro nell'area archeologica

«Via i camion bar da Colosseo e Fori» Stretta per il decoro nell'area archeologica
di Laura Larcan
3 Minuti di Lettura
Sabato 13 Dicembre 2014, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 11:12
Qualcuno l'aveva ribattezzata con un pizzico di ironia “utopia Obama”. Già perché quel 27 marzo scorso, quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama visitò il Colosseo, i camion bar erano spariti da tutta la piazza dell'Anfiteatro Flavio. Uno scenario inedito. Di lunare pulizia da camioncini di panini e bibite, di bancarelle souvenir, di ambulanti abusivi a vendere paccottiglia con quelle postazioni selvagge che quotidianamente assediano il tempio dei gladiatori. In sfregio alla suggestiva bellezza del monumento millenario.



E chissà che il sindaco Ignazio Marino non riesca a trasformare questa visione fantasy in realtà. Sarà il clima incandescente che aleggia sul Campidoglio per l'indagine su Mafia Capitale, sarà la corsa a bruciare quell'etichetta pesante di “città mafiosa”, fatto sta che ieri il primo cittadino l'ha detto chiaro e tondo senza tanti giri di parole. «Nei prossimi mesi ci saranno interventi molto rigorosi per quanto riguarda i camion bar, soprattutto nelle zone di maggior pregio della nostra città». La tolleranza verso il monopolio vecchio di decenni e decenni, sull'orlo dell'illegalità, dei bancarellari del panino all'ombra del Colosseo comincia a restringersi sempre di più. «Io credo che Fori Imperiali e Colosseo dovrebbero essere liberi non solo quando passa Barack Obama, ma anche quando passa un cittadino qualsiasi. Anche quando ci va Giorgio Rossi. E questo è un obiettivo che stiamo perseguendo». Va giù pesante, Marino. Perché ieri, come non succedeva da giorni per l'infuriare dello tsunami “Mafia Capitale”, ha colto l'occasione per tornare a parlare delle politiche per la città, nella cornice di un incontro con i blogger organizzato alla Casa della Città di Garbatella.



3 EURO AL GIORNO

E tira in ballo la questione delle tasse che pagano i concessionari dei camion bar per l'occupazione di suolo pubblico: «Quando mi sono reso conto di quanto pagavano in occupazione di suolo pubblico i camion bar, 3 euro al giorno, proposi di moltiplicare per dieci quella tassa - ha tuonato il chirurgo dem togliendosi forse qualche sassolino dalla scarpa - L'assemblea capitolina, che evidentemente rappresenta la democrazia della città, ha deciso di aumentare solo di tre volte e non di dieci volte». E la stoccata: «Nel bilancio 2015 proporrò di aumentare di 15 volte così vediamo dove ci incontriamo».



E non si è fatto sfuggire una proposta lanciatagli da uno dei blogger presenti all'incontro: «È utile il suo consiglio - ha riflettuto Marino - Portare a scadenza le licenze rimetterle a bando, aumentarne i costi, che proporrò di 15 volte, e diminuirne il numero». Un programma che potrebbe già far tremare le vene ai polsi di qualcuno degli imprenditori del panino nelle aree di pregio. Gli “interventi molto rigorosi” cui fa riferimento Marino nascono dall'offensiva contro gli ambulanti all'ombra del patrimonio lanciata dal decreto ArtBonus del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Da qui il Comune ha partorito a settembre il provvedimento che sfratta i venditori ambulanti. Non è mancato il ricorso al Tar dei concessionari, il cui esito è atteso per la settimana prossima.



GUERRA AI GRAFFITI

E sempre in tema di decoro Marino ha lanciato un'altra battaglia, ieri, contro i graffitari selvaggi: «Io non sono della cultura dell'intervento romanzesco violento, ma mi sto convincendo, anche dopo aver parlato con altri sindaci d'Europa, ad organizzare per i writer delle vere e proprie trappole». «E lo faremo - incalza Marino - in modo da poterli cogliere sul fatto, processarli per direttissima e metterne alcuni in sicurezza a Rebibbia, perché spesso queste bande si organizzano e vengono nella nostra città perché pensano che qui c'è l'impunità».