Roma, l'untore dell'Aids ha contagiato anche una ragazzina di 14 anni

Roma, l'untore dell'Aids ha contagiato anche una ragazzina di 14 anni
di Cristiana Mangani e Adelaide Pierucci
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Martedì 2 Febbraio 2016, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 20:30
Due donne sposate, una quattordicenne, e un'infinità di altre “vittime” - quaranta, cinquanta - non sa neanche lui quante. E poi un aborto e una sospetta violenza. Valentino Talluto, 32 anni, l'uomo che ha contagiato decine di persone con il virus dell'Hiv, cerca di sembrare un incosciente qualunque. Un irresponsabile che ha trascinato donne che stravedevano per lui, nella sua stessa vita di inferno: quella maturata in una famiglia che non c'era, con una mamma morta per droga e Aids.

Talluto è stato interrogato nel carcere di Regina Coeli il 22 dicembre scorso dal pubblico ministero Francesco Scavo, che ha cercato tutte le chiavi possibili per entrare nella sua mente. Ma ha risposto praticamente a niente, solo tanti non ricordo e qualche raro non volevo, nonostante l'incontro fosse stato programmato dai legali per provare a tracciare il solco per una futura richiesta di patteggiamento allargato.
 
«Il suo è un modo di vita - ha cercato un varco il legale - Nessuna malafede o premeditazione». Il pubblico ministero non gli crede, cita il lungo elenco di donne che hanno ammesso di essersi innamorate di questo amministratore non proprio avvenente. Lui le ha tradite, ha mentito, negato di essere malato anche davanti alle dichiarazioni di suo zio che ha spiegato a una di loro: «Ha un male grave, devi stargli lontana».

L'ELENCO
«Perché non ha detto alle donne con le quali ha avuto rapporti che era sieropositivo? - chiede il pm più volte - Alcune le ha incontrate quando già sapeva di essere stato denunciato. Essere sieropositivo non le creava un problema?». «Un problema? No - è la risposta disarmante - Non è che la vivevo male come se avessi qualcosa in meno. Con le ragazze con cui sono stato di più c'era - come le posso dire - una speranza di un futuro, e glielo comunicavo. Ad altre, no».

A seguire il bollettino di guerra: questa lo sapeva, questa no, con questa hai negato e le hai mostrato persino delle analisi del sangue false. Quell'altra era vergine. Una, poi, aveva solo 14 anni, un'altra 18. «Si ricorda come si chiamasse? Era il 2005». E lui: «No, non so, forse, era l'anno dei mondiali». «A. era rimasta incinta e ha abortito, aveva contagiato anche lei, lo sapeva?», continua il magistrato. «Mai saputo», risponde. Fino all'esasperazione: «Ma che pensava dopo aver saputo che aveva contagiato mezza Roma?». «Dottore, io non sapevo di tutte queste persone contagiate», l'incredibile reazione.
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