Un hashtag contro il bullismo. Croce Rossa e Sap in #DIB: Disconnettiamo il Bullismo

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di Alessandro Di Liegro
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Giovedì 10 Maggio 2018, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 17:05

Un hashtag contro il bullismo. #DIB – Disconnettiamo il bullismo è il progetto che Sap e Croce Rossa Italiana hanno portato avanti in 6 scuole nel 5° Municipio, coinvolgendo oltre 700 studenti, 120 docenti e 60 genitori in 6 scuole tra medie e superiori, chiamando a raccolta ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Si stima che poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni sia stato vittima di bullismo, con l'avvento dei social che ha portato una nuova e pericolosa tendenza, quella del ciberbullismo. L'iniziativa che Sap e Croce Rossa hanno portato avanti ha visto impegnate e psicologhe del Servizio Psicosociale della Croce Rossa Italiana, 24 volontari under 30 della CRI, i volontari Sap e alcuni docenti universitari esperti in materia.


Le attività sono state svolte presso le scuole di appartenenza dei ragazzi, con la partecipazione degli insegnanti e durante l'orario scolastico: i giovani volontari della Croce Rossa hanno coinvolto gli studenti con azioni basate sul concetto di “peer education”, in cui vi è un diretto passaggio delle competenze e delle nozioni educative, attraverso riunioni, visioni di video, dibattiti, attività in piccoli gruppi e raccolta di “pensieri per gli adulti”, in cui gli alunni hanno potuto dire “anonimamente” la propria. I docenti sono stati coinvolti a monte, attraverso la preparazione di tutte le azioni del progetti, mentre i genitori “a valle”, mostrando loro i risultati e facendoli partecipare al bilancio complessivo del progetto.

«Come operatori informatici siamo indicati a conferire suggerimenti per la privacy, la sicurezza ma non solo soltanto suggerimenti informatici che possono dare aiuto al fenomeno ma attraverso promozione di una cultura dell'inclusione che permette di evitare che si verifichino comportamenti sbagliati – afferma il Chief Operation Office di Sap Italia Carla Masperi - Avere persone che crescono nella cultura dell'inclusione, vuol dire domani avere persone che lavorano nella società e nel mondo adulto, capace di portare frutti significativi».

«Oggi è aperta una questione sociale rispetto alle forme di comunicazione imponenti e invasive di oggi – dice Francesco Rocca, presidente di Croce Rossa Italiana - I nostri giovani ne possono risentire.
Fortunatamente credo che abbiamo una gioventù sana ed è importante avviare dialogo da subito affinché non siano contaminati da queste forme di comunicazione».

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