Premessa: non tutti gli hotel né i bed&breakfast sono stati sempre scrupolosi e attenti a rendere al Comune i vari contributi che i milioni di turisti hanno lasciato negli anni in città. Molti hanno sempre onorato i trasferimenti, molti altri invece hanno intascato indebitamente i proventi del contributo.
I CONTROLLI
E ora dopo le varie operazioni anti-evasione, recupero crediti e indagini condotte dalla guardia di finanza, dalla polizia locale e finanche dalla Procura, il Campidoglio ha maturato un tesoretto che non pensava di avere. La scoperta è avvenuta nelle scorse settimane quando si è discussa la manovra di assestamento. I 18 milioni sono maturati nell’ultimo anno grazie allo zelo delle autorità che hanno recuperato per l’appunto questo “tesoretto” mai versato dagli albergatori all’amministrazione. Di mezzo ci è finita anche un’indagine della Corte dei Conti che sulla questione dell’evasione ha aperto un’inchiesta concentrando le analisi su una quarantina di albergatori del Centro che avrebbero evaso il contribuito – o meglio l’avrebbero intascato – provocando così un buco enorme sulle casse del Campidoglio. C’è da dire che i fondi da otto anni a questa parte sono sempre confluiti nel calderone generale del Bilancio senza che una quota parte delle risorse fosse reinvestita (come invece sarebbe dovuto accadere) nel comparto turistico per migliorare i servizi erogati. Ed è così che ora sempre dal Bilancio si riparte, forti di un inaspettato “plafond”.
I SETTORI
Cosa farne però? Considerati i tanti settori critici della città – dalla viabilità, con strade malandate e ricoperte da voragini e buche, al verde incolto fino alle scuole gestite da Roma Capitale (dai nidi alle medie) con enormi carenze strutturali – l’amministrazione ha deciso di dedicare le risorse a lavori pubblici, strade, verde e scuole, impegnandosi a bandire entro il prossimo 31 dicembre delle gare ad hoc. L’auspicio è che riesca a rispettare una tempistica così stringente.
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