Roma, dai turisti un tesoretto per le buche: dalla tassa di soggiorno 18 milioni per le riparazioni

Roma, dai turisti un tesoretto per le buche: dalla tassa di soggiorno 18 milioni per le riparazioni
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 10:09
A palazzo Senatorio si dice che qualcuno abbia sgranato gli occhi in segno di stupore e che altri – più fragili – siano quasi svenuti. Non capita mica tutti i giorni, del resto, di trovare in cassa risorse nuove da poter investire. E allora dopo la meraviglia iniziale, in Campidoglio hanno iniziato a sfregarsi le mani: «Che facciamo adesso con questi fondi?». A chiedere qualcosa sono stati un po’ tutti i Dipartimenti: «Ci sono le scuole da sistemare», «Sì, ma anche il verde». «E le strade? Non le vedete le buche?». A far di conto, più o meno, si dovrebbe riuscire ad accontentare tutti. Anche perché si parla di ben 18 milioni di euro che l’amministrazione Raggi vede pioversi addosso grazie al recupero delle evasioni sulla tassa di soggiorno, il contributo obbligatorio per gli alberghi introdotto nel 2010 come imposta turistica che ogni anno frutta all’incirca 90 milioni di euro di entrate aggiuntive per l’amministrazione capitolina. 

Premessa: non tutti gli hotel né i bed&breakfast sono stati sempre scrupolosi e attenti a rendere al Comune i vari contributi che i milioni di turisti hanno lasciato negli anni in città. Molti hanno sempre onorato i trasferimenti, molti altri invece hanno intascato indebitamente i proventi del contributo. 

I CONTROLLI
E ora dopo le varie operazioni anti-evasione, recupero crediti e indagini condotte dalla guardia di finanza, dalla polizia locale e finanche dalla Procura, il Campidoglio ha maturato un tesoretto che non pensava di avere. La scoperta è avvenuta nelle scorse settimane quando si è discussa la manovra di assestamento. I 18 milioni sono maturati nell’ultimo anno grazie allo zelo delle autorità che hanno recuperato per l’appunto questo “tesoretto” mai versato dagli albergatori all’amministrazione. Di mezzo ci è finita anche un’indagine della Corte dei Conti che sulla questione dell’evasione ha aperto un’inchiesta concentrando le analisi su una quarantina di albergatori del Centro che avrebbero evaso il contribuito – o meglio l’avrebbero intascato – provocando così un buco enorme sulle casse del Campidoglio. C’è da dire che i fondi da otto anni a questa parte sono sempre confluiti nel calderone generale del Bilancio senza che una quota parte delle risorse fosse reinvestita (come invece sarebbe dovuto accadere) nel comparto turistico per migliorare i servizi erogati. Ed è così che ora sempre dal Bilancio si riparte, forti di un inaspettato “plafond”.

I SETTORI
Cosa farne però? Considerati i tanti settori critici della città – dalla viabilità, con strade malandate e ricoperte da voragini e buche, al verde incolto fino alle scuole gestite da Roma Capitale (dai nidi alle medie) con enormi carenze strutturali – l’amministrazione ha deciso di dedicare le risorse a lavori pubblici, strade, verde e scuole, impegnandosi a bandire entro il prossimo 31 dicembre delle gare ad hoc. L’auspicio è che riesca a rispettare una tempistica così stringente.
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