Trump, l'americano a Roma che fa simpatia ai romani

Trump, l'americano a Roma che fa simpatia ai romani
di Mario Ajello
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 10:38
Dentro la stanza vaticana,  il Papa e Trump conversano, si scambiano i doni e il presidente parla del "grande onore" di essere ricevuto da Francesco, insieme alla moglie Melania, alla figlia  e al genero. Fuori, nella piazza di San Pietro e nei dintorni, l'atmosfera è surreale di primo mattino. E' tutto pulito, tutto ordinato, tanti vigili, poco traffico. E c'é chi esagera, parlando in slang: "Ao, dovrebbe arriva' 'n Trump ar giorno, pe' facce campa' decente". Non tutti sono d'accordo, ma vabbè.

Quel tipo semplice  e diretto - sì insomma il presidente degli Stati Uniti - sembra fare simpatia ai romani. Lui è a colloquio con Bergoglio, e sta per andare da Mattarella al Quirinale. E loro - tra l'orgoglio di ospitare un personaggio così importante e qualche inconveniente dovuto a questa presenza così imponente dal punto di vista della scorta, delle necessarie misure di sicurezza e tutto il resto - appaiono per lo più simpatizzare per Trump, visto come "uno che parla chiaro e che detesta le chiacchiere dei politici". Insomma non omologato. Chissà quanti voti, dopo tutti quelli di popolo incassati in America, prenderebbe The Donald qui in mezzo ai quiriti. Abituati all'americano a Roma di Albertone, ma questo non è un film anche se potrebbe sembrarlo.
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