Roma, truffa alla famiglia Sonnino: il direttore di banca rischia 4 anni e 8 mesi

Roma, truffa alla famiglia Sonnino: il direttore di banca rischia 4 anni e 8 mesi
di Marco Carta
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Martedì 23 Gennaio 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 11:39
Auto di lusso, viaggi da sogno, spese di ogni tipo senza tirare fuori un euro dalle proprie tasche. Sembrava un amico vero, quel direttore di banca che si era guadagnato la fiducia della famiglia Sonnino, con cui condivideva la passione per il mare. Invece, oltre all'amicizia, Roberto Ratto, a capo di una filiale della banca Euromobiliare, era stato in grado di accaparrarsi più di tre milioni e mezzo di euro, per i quali ora rischia una condanna a 4 anni e 8 mesi per truffa. A chiedere la pena è stata ieri il viceprocuratore Raffaella Vitale, nel corso dell'udienza del processo, che vede fra le parti offese anche l'istituto di credito.

LA TRUFFA
«Penso a tutto io». E' così che sarebbe partito il raggiro messo in piedi da Ratto nei confronti dei componenti della famiglia romana, la cui dinastia, che si intreccia con la storia del nostro paese - basti pensare a Sidney Sonnino, presidente del consiglio nel 1906 - è anche raccontata nel romanzo di Alessandro Piperno «Con le peggiori intenzioni». Mario Sonnino Sorisio, editore nautico classe 1927, e i suoi due figli Paolo e Luca, stimato fotografo deceduto nel 2015, si fidano del loro amico Roberto. Tanto da seguire ogni suo consiglio. Firmano sulla parola fogli non compilati, consegnando, di fatto, il destino del conto in banca di famiglia nelle mani di quel direttore infedele. Il piano di Ratto, secondo la ricostruzione del pm Barbara Zuin, che ha condotto le indagini, sarebbe dapprima partito con «la domiciliazione del conto medesimo presso la filiale da lui gestita con deposito di tutte le comunicazioni inerenti le movimentazioni sul conto, presso una cassetta postale». Di fatto i Sonnino non vengono più informati di ciò che accade col loro denaro. E Ratto può passare all'incasso, grazie a dei «fogli firmati in bianco», utilizzati «per acquisire le disponibilità di ingenti somme di denaro tramite assegni circolari o disposizioni di bonifico».

IL BOTTINO
Le cifre sono da capogiro: nel 2009 l'ex direttore di banca si sarebbe appropriato di circa 282mila euro. L'anno successivo di un milione e 300mila euro. Nel 2011 il bottino di Ratto sfiora il milione e mezzo. Mentre nel 2012 si accontenta di 662mila euro. In tutto sono oltre tre milioni e mezzo di euro, quelli che l'ex direttore avrebbe sottratto alla famiglia Sonnino, che di sicuro non brilla per il fiuto nella scelta dei consulenti finanziari. Già nel 2011 il nome di Mario Sonnino Sorisio era finito nell'elenco dei 733 clienti, vittime della truffa del Madoff dei Parioli. Al broker Gianfranco Lande l'editore aveva consegnato circa un milione e duecento mila euro. Un investimento, anche in quel caso, che invece di fruttare i guadagni sperati, ha portato solo grane.
 
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