Roma, truffa dei pass Ztl, a processo ex vicecomandante dei Parioli: con lui altre 42 persone

Roma, truffa dei pass Ztl, a processo ex vicecomandante dei Parioli: con lui altre 42 persone
di Michela Allegri
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Venerdì 4 Dicembre 2015, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 14:22

Sul suo biglietto da visita c'era scritto: «Claudio Coppola, permessi Ztl». E lui, ex vicecomandante del II gruppo della Municipale con base ai Parioli, andava fiero di aver messo in pedi un'attività parallela, e illegale, di smercio di pass. Dietro compenso, infatti, si offriva di sbrigare le pratiche burocratiche per permettere a decine di “clienti” di varcare le zone a traffico limitato senza problemi, utilizzando documenti “taroccati”.
Ora, Coppola rischia di finire sotto processo con accuse che vanno dalla truffa, al falso, alla corruzione. Insieme a lui, potrebbero arrivare sul banco degli imputati anche altre 42 persone, accusate di aver pagato mazzette, o di aver essersi prestate al gioco del vicecomandante. La pm Laura Condemi ha appena firmato una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di tutti gli imputati. Nella lista di fedelissimi del “Madoff delle Ztl” figurano anche noti imprenditori e commercianti di spicco del Centro. Come Massimo Gemini, proprietario dell'Hotel Nazionale in piazza Montecitorio, Massimo Fulvimario, gestore della trattoria "Totò alle Carrozze", a un passo da piazza di Spagna, e Keyvan Zinouzi, commerciante di tappeti. I tre sono accusati solo di falso e truffa. La stessa accusa era stata mossa anche nei confronti degli eredi della maison Fendi, finiti lo scorso anno sul registro degli indagati e, ora, prosciolti da ogni contestazione.
Secondo gli inquirenti, il vigile e i beneficiari avrebbero ottenuto i permessi utilizzando certificazioni false, siglate dai titolari di società dislocate in centro: 4 autorimesse, un paio locali e qualche albergo.
LO SMERCIO ILLEGALE
I proprietari dei parcheggi avrebbero rilasciato dichiarazioni di presenza di alcuni veicoli, mentre i gestori di bar e hotel avrebbero affermato di avere come clienti e fornitori i soggetti che avevano ottenuto un lasciapassare tra i varchi.
Non è tutto. Il casco bianco si sarebbe occupato dell'attività parallela durante l'orario di servizio, intascando pure rimborsi straordinari e non dovuti. Come si legge nel capo d'imputazione, infatti, «mediante artifizi e raggiri consistiti nella timbratura del servizio di entrata e di uscita, attestante l'apparente svolgimento dell'attività lavorativa, Coppola otteneva ingiustamente ore di straordinario a recupero da utilizzare per esigenze personali, impegnando al contrario l'orario predetto per scopi diversi».
In tutto, il "pizzardone" avrebbe accumulato 8 ore e 10 minuti di extra, quantificabili in circa 190 euro. Tutti gli imputati sono accusati truffa, per aver ottenuto un indebito vantaggio, cioè il rilascio del pass, in danno dell'amministrazione comunale e dopo aver indotto in errore i funzionari dell'Agenzia per la Mobilità di Roma Capitale.
Coppola e 9 clienti, inoltre, sono sospettati di corruzione. Per compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, infatti, il vigile avrebbe ricevuto presunte mazzette che andavano dai 50 fino ai 1.800 euro, a seconda del numero dei permessi richiesti.

In tutto, dal gennaio 2010 fino al giugno 2011, Coppola avrebbe messo in tasca una cifra compresa tra i 4.976 e i 6.186 euro.