I DOCUMENTI FALSIFICATI Le indagini non sono ancora concluse e, per ora, sono arrivati a quota venti gli acquirenti raggirati con la stessa tecnica.
E’ emerso, inoltre, che la carta d’identità inviata come garanzia era molto probabilmente falsificata: presentava foto e generalità diverse da quelle utilizzate per l’apertura del conto. Per chiudere il cerchio intorno a tutta l’organizzazione i poliziotti hanno puntato sul telefono utilizzato e sui tabulati. Così sono scattate le denunce per i cinque uomini, 4 italiani e un romeno tra i 28 e i 55 anni. Dovranno rispondere di truffa e falso, uno anche di detenzione di danaro falsificato. I cinque avrebbero messo a segno colpi fotocopia in varie parti d’Italia. Una delle tecniche utilizzate quella di reclutare sempre nuovi “soci” ai quali, dietro compenso, far aprire conti correnti raccogli-bonifici.
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