Truffa da 1 milione, l'amico cancelliere beffa madre e figlia

Truffa da 1 milione, l'amico cancelliere beffa madre e figlia
di Michela Allegri
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Domenica 21 Settembre 2014, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 23:45
Ha conquistato la loro fiducia, diventando amico, confidente, consigliere nei momenti di difficolt. Ha accettato di aiutarle ad acquistare

una casa a prezzo vantaggioso, approfittando della sua posizione di cancelliere presso la Corte d'Appello di Roma. In meno di tre anni, Francesco Russo si è fatto consegnare dalla signora Carla e dalla figlia Ilaria più di un milione di euro. Ma invece di utilizzare quei soldi per curare operazioni di compravendita immobiliare, ha girato l'intera somma sui conti correnti dei suoi congiunti. Ora, con l'accusa di truffa, Russo è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione. I componenti della sua famiglia, invece, dovranno scontare un anno di pena per riciclaggio: avrebbero utilizzato il denaro delle vittime per acquistare una lussuosa villa a Rignano Flaminio.

LA TRUFFA

E' il febbraio del 2009 quando Ilaria conosce Francesco Russo. La donna è in difficoltà: deve comprare una casa, ha una bambina piccola, non ha un compagno che la possa aiutare economicamente. Inoltre, ha recentemente perso il padre in un incidente stradale e deve accudire la madre Carla, che è gravemente malata. Russo, dopo aver appreso la vicenda personale di Ilaria, accetta di aiutarla. E' premuroso, gentile, pieno di attenzioni.

Il fatto che Russo lavori alla Corte d'Appello di Roma, poi, rende l'imputato ancora più affidabile agli occhi delle vittime. Il cancelliere propone alle due donne un affare allettante: «Ci sono vari immobili pignorati che ora finiranno all'asta giudiziaria - racconta - Basta che mi versiate un acconto e che facciate un'offerta allettante, e potrete comprarli».

Ilaria e Carla decidono di pagare. La prima tranche che versano è per aggiudicarsi un immobile in via della Giuliana, a Prati. Le donne corrispondono la somma concordata. Russo, in cambio, consegna loro un verbale di transazione apparentemente siglato dal Tribunale. L'acquisto, però, non va a buon fine. La stessa cosa succede anche con un appartamento in via Padova, a piazza Bologna: Ilaria e Carla anticipano decine di migliaia di euro, ricevono un documento che attesta la partecipazione all'asta, ma la compravendita non si conclude. «Non c'è motivo di disperare - dice quindi il cancelliere - tra poco sarà possibile comprare una casa a Trastevere. L'unico problema è che costa un tantino di più».

I PAGAMENTI

Pur di ottenere un fantomatico appartamento a via del Moro, quindi, mamma e figlia pagano altri soldi. E' marzo del 2010, l'affare sembra concluso. Poco tempo dopo, però, scatta l'escamotage. A detta del cancelliere, infatti, ci sarebbe stato un ennesimo intoppo: il proprietario dell'immobile pignorato avrebbe venduto la casa ad altre persone e, per questo motivo, il Tribunale avrebbe revocato l'acquisto fatto dalle vittime.

Ilaria e Carla, quindi, capiscono di essere state imbrogliate. Così, difese dall'avvocato Filippo Bacchetti, decidono di sporgere denuncia. Dalle indagini emerge poi che tutti i soldi delle vittime sono stati girati sui conti correnti dei figli del cancelliere e che parte della somma è stata utilizzata per acquistare una lussuosa villa.