Erano arrivati a totalizzare fino a 400 giorni di assenza per malattia in due anni, in gran parte presi in prossimità di ferie e giorni festivi. Ma, nonostante le visite fiscali e l’avvio di un procedimento a loro carico, continuavano a presentarsi molto raramente sul posto di lavoro. Per questo motivo l’Atac ha deciso di licenziare per «scarso rendimento» quattro autisti di bus del trasporto pubblico, assenteisti cronici.
Un segnale forte, da parte dell’azienda capitolina, lanciato subito dopo il caos scioperi di venerdì 17 aprile (quando il servizio era andato in tilt anche fuori dagli orari dell’agitazione sindacale) e in previsione di giorni, come il primo maggio, e periodi particolari, come il Giubileo, in cui i trasporti saranno un punto cruciale della macchina cittadina.
In particolare i quattro autisti hanno fatto complessivamente oltre 900 giorni di assenza (di cui più di 600 per malattia) tra 1 gennaio 2013 e aprile 2015.
Alta soprattutto la percentuale dei giorni di malattia (tra il 67 e il 74 per cento) ricadenti in prossimità dei giorni di riposo.