Roma, trans trovata morta nel lago, si cerca l'arma: esami sulla cinta

Roma, trans trovata morta nel lago, si cerca l'arma: esami sulla cinta
di Adelaide Pierucci e Chiara Rai
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Giovedì 15 Marzo 2018, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 11:58

Per risolvere il giallo della morte di Ximena Garcia si muovono i big della medicina legale. E su fronti diversi. Da un lato gli esperti nominati dalla procura, dall'altro quelli indicati dal marito e poi dai genitori e dalla sorella della vittima. L'autopsia sul corpo della 32enne argentina, trans sposata con un carrozziere di Lanuvio e ripescata nel lago di Nemi a cinquanta giorni dalla scomparsa, si farà oggi nell'istituto di medicina legale dell'Università Tor Vergata alla presenza di cinque patologi forensi. Dovranno accertare se Ximena sia stata uccisa.
La procura ha nominato uno dei massimi esperti per scoprire le cause della morte, il professore Giovanni Arcudi, ex direttore dell'istituto, che nelle operazioni sarà affiancato dal medico legale Gianluca Marella. Mentre le parti offese ossia i familiari della vittima, informati dal pm Giuseppe Travaglini e dal procuratore Francesco Prete della possibilità di avvalersi di esperti di fiducia, - hanno messo in campo altri tre specialisti tra cui il noto patologo forense Costantino Ciallella dell'Università La Sapienza.

LA BORSETTA
Gli inquirenti non escludono la morte violenta, ma sul corpo, rimasto troppo a lungo in acqua, non sono stati trovati segni evidenti. Di sicuro Ximena è stata ritrovata vestita, senza borsetta. Una cinta decorata con un fiore, trovata appesa su un albero nelle vicinanze del lago, è stata sottoposta agli esami. E' di Ximena, come hanno riferito alcune amiche? Potrebbe essere l'arma dell'eventuale delitto? Ximena è stata strangolata? I carabinieri sono al lavoro. Ma la svolta potrà arrivare solo dopo i primi risultati autoptici e tossicologici.

IL LITIGIO
«La sera della scomparsa avevamo litigato - ha ammesso in tv Stefano Santucci, 41 anni, il marito di Ximena che aveva graffi sul volto - Lei voleva uscire, io no. L'aspettavo a casa e non l'ho più rivista». Il carrozziere di Lanuvio è stato ascoltato più volte. E' stato l'ultimo ad averla vista prima del rinvenimento da parte di un gruppo di pescatori che ha trovato il corpo, di schiena, in un canneto. «Le è stato fatto del male», dice la sorella di Ximena, non crede alla caduta accidentale e neanche al suicidio. «Chi sa, chi ha visto qualcosa di strano parli. Ha lasciato un vuoto immenso, non ci rassegneremo mai», è il suo appello. Intanto l'abitazione di Campoleone a Lanuvio, in cui Ximena e il marito abitavano fino a gennaio, resta sotto sequestro, così come le due auto in uso ai coniugi. Le ricerche erano cominciate il giorno successivo alla scomparsa. Poi un nuovo giallo. Qualche giorno prima del rinvenimento del corpo anche il marito di Ximena per 24 ore aveva fatto perdere le tracce. Poi è tornato in piazza, trovando però la casa sotto i sigilli. Mario Santucci, 71 anni, padre di Stefano, dice: «Mio figlio non vive con me, posso dire solo che è un ragazzo buono, è innocente. Lui e la madre stanno collaborando con le forze dell'ordine. La verità verrà fuori con l'autopsia».
 

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