«Rom alleati con i clan a Torrevecchia». Inchiesta della Procura dopo gli assalti alla scuole e i roghi

«Rom alleati con i clan a Torrevecchia». Inchiesta della Procura dopo gli assalti alla scuole e i roghi
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 27 Novembre 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 08:27

Spunta l'ombra della criminalità organizzata dietro al campo rom di Torrevecchia, dove la settimana scorsa è partita un'incursione contro gli alunni di tre scuole superiori che hanno sede accanto all'insediamento di via Lombroso. Sui rapporti tra le cosche e i ras degli accampamenti ora stanno indagando i carabinieri e la Procura ha aperto un'inchiesta. Gli studenti intanto parlano di sassaiole, furti di cellulari, minacce con i coltelli. Una terra di nessuno dove in pochi hanno il coraggio di denunciare. «Perché qui dobbiamo tornarci tutti i giorni», racconta un alunno di 17 anni. Genitori e insegnanti chiedono un presidio fisso delle forze dell'ordine davanti ai tre istituti: gli alberghieri Domizia Lucilla e Rosa Luxemburg e la succursale del liceo classico Tacito.

LE INDAGINI

I carabinieri già da tempo stanno svolgendo attività investigative su tutta l'area di Torrevecchia, Montespaccato e Primavalle.

Nel mirino i rapporti tra alcuni esponenti storici delle famiglie malavitose romane e i boss dei campi. Un intreccio criminale su cui ha acceso un faro anche il pool della Procura specializzato nei reati della criminalità organizzata. Non è un caso allora che il minisindaco del XIV Municipio, Valerio Barletta, parli di un «business illegale» in cui i rom «sono solo l'ultimo anello della catena». Già a marzo ha presentato una denuncia per reati ambientali all'interno dell'insediamento. «I roghi tossici che infestano le aule delle scuole non sono azioni improvvisate», dice. Ci sono ruote e copertoni in quantità industriale, vasche, serbatoi per prodotti chimici. «Ora la magistratura sta indagando per individuare chi c'è dietro. Una cosa è certa: chi abita nel campo è solo l'esecutore finale».

Un esecutore violento però, che non esita a prendersela con gli alunni minorenni, a colpi di sassi e bottiglie. Forse per allontanare sguardi indiscreti. I roghi, spiega il presidente di questo distretto “di frontiera”, non vengono accesi all'interno del campo ma su aree adiacenti di proprietà della Provincia occupate abusivamente da oltre 150 persone. «Sgombereremo l'area a dicembre, quando avremo approvato il progetto di riqualificazione da 2 milioni di euro che qui darà vita ad un mega-impianto sportivo». Ma è tutto il campo che va smantellato. «Questo villaggio sta qui dal 1994. Nelle passate consiliature non è stato fatto nulla, se il sindaco ora fa sul serio con la chiusura dei campi, chiediamo che si parta da questa struttura degradata e pericolosa». E ne guadagnerebbe anche il Municipio, che ogni anno spende soldi per la manutenzione, le utenze, la raccolta rifiuti. Solo nel 2012 per riparare una fogna sono stati spesi 800mila euro. Soldi che però non hanno aiutato un'integrazione da sempre difficile. Soprattutto per chi frequenta i tre istituti accanto all'insediamento.

FURTI E MINACCE

«Sono stata aggredita due anni fa», dice Giulia, 17 anni, del Tacito. «Erano in gruppo, volevano il mio cellulare. Mi hanno messo le mani addosso, ma per fortuna sono riuscita a scappare». Un altro 17enne, Jacopo, afferma di essere stato centrato da un pugno durante un'incursione di alcuni ragazzi del campo nel cortile dell'istituto.

L'ultimo “raid” risale a qualche giorno fa. A bordo di un motorino rubato, due ragazzi hanno fatto irruzione nella scuola. Prima che la situazione degenerasse, i bidelli hanno chiamato i carabinieri, che hanno fermato e identificato i due rom. «Con il campo ci sono sempre state tensioni - dice la preside del Luxemburg, Ida Paladino - in passato hanno anche svaligiato l'incasso delle macchinette. Ma negli ultimi tre anni le cose sembravano migliorate, anche i roghi dei gommoni, che infestavano l'aria delle classi, sembravano diminuiti. Fino all'episodio della scorsa settimana». La scuola, dice orgogliosamente la dirigente scolastica, «funziona bene, possiamo contare su un corpo docente preparato, strumentazioni e laboratori di livello. Finché sono a scuola, i ragazzi sanno di essere al sicuro». I problemi arrivano dopo. «I furti avvengono sia vicino al campo sia alla stazione di Monte Mario. Anche al Fermi infatti ci sono stati episodi simili. Io ho sempre invitato le famiglie a sporgere denuncia, ma non tutti i ragazzi se la sentono».

Dopo anni di incuria, negli ultimi mesi qualcosa è stato fatto. Il Municipio ha bloccato l'accesso degli esterni al mercato abusivo che si tiene tutte le domeniche dentro l'insediamento. Centinaia di persone abituate a infiltrarsi già dal sabato notte per rivendere prodotti di ogni tipo, in molti casi rubati. Secondo la preside e gli insegnanti però «servirebbe un presidio fisso della polizia all'entrata e all'uscita della scuola. Purtroppo non abbiamo le risorse per la video-sorveglianza».