Rogo al Tmb sulla salaria, l'emergenza e l'incognita Tari: «Per le famiglie 50 euro in più»

Rogo al Tmb sulla salaria, l'emergenza e l'incognita Tari: «Per le famiglie 50 euro in più»
di Fabio Rossi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 08:27
I romani pagano una tariffa rifiuti tra le più alte d'Italia - e proprio a dicembre devono sobbarcarsi la seconda rata - con la Capitale superata, tra le grandi città, soltanto da Napoli. Nonostante quattro anni di lievi riduzioni la Città eterna resta quindi ai vertici della (poco ambita) classifica dei rifiuti più cari per i cittadini. Nel 2018 una famiglia media della Capitale, formata da quattro persone con una casa di 80 metri quadri ed un reddito Isee di poco meno di 18 mila euro, ha ricevuto bollette per un totale superiore ai 300 euro. E la Tari potrebbe tornare a il prossimo anno: «Sì, c'è questa possibilità, molto onestamente va detto - ammette Virginia Raggi - potremmo essere costretti, se qualcuno ora si approfitterà della nostra necessità». Gli aumenti temuti potrebbero variare dai 30 ai 50 euro a famiglia.

LA CLASSIFICA
I cittadini di Roma continuano, quindi, a pagare mediamente meno Tari dei napoletani, ma molto più di milanesi, torinesi, palermitani e bolognesi. Per non parlare degli abitanti di Belluno, ai quali il servizio di pulizia della città e smaltimento dei rifiuti (probabilmente molto più efficiente) costa meno della metà di quello della Capitale. Ciò nonostante una tendenza che, come detto da qualche anno vede la tariffa ridursi anno dopo anno. L'ultimo rincaro risale al 2014: quando l'amministrazione di Ignazio Marino, dopo aver lasciato l'imposta invariata l'anno precedente, ha applicato un aumento del 4 per cento della tariffa. La stessa giunta di centrosinistra, però, nel 2015 ha invertito la rotta, riducendo la Tari dell'1,5 per cento e ponendo le premesse per una successiva discesa. Tanto che l'anno successivo, nella manovra firmata dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, viene inserita un'ulteriore riduzione del 2 per cento. Con l'amministrazione a Cinque stelle la Tari è ancora scesa, per due bilanci consecutivi: meno 1,59 per cento nel 2017 e meno 0,73 quest'anno. Nel piano finanziario dell'Ama, una delle delibere collegate al bilancio di previsione 2019 del Comune, la giunta capitolina ha però fissato in 786.978.154 euro «i costi per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani e dei servizi di igiene urbana della città di Roma», contro i 771 milioni del 2018. In un anno, quindi l'incremento della spesa è di quasi 16 milioni di euro, al netto della nuova emergenza scattata ieri, con le bollette che potrebbero impennarsi.

L'EVASIONE
Ma, se il servizio resta molto inferiore al costo, è colpa anche dell'evasione, e della scarsa capacità del Campidoglio di contrastarla. Nei documenti contabili di Palazzo Senatorio compare una cifra inquietante: 1,3 miliardi di euro. Si tratta dei bollettini ancora non pagati dai romani negli ultimi sei anni. Insomma non è stato incassato più di un quarto della tariffa complessiva (3,8 miliardi) che era a carico degli utenti privati nello stesso periodo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA