​Paracadutista romano si schianta al suolo dove morì Pietro Taricone

​Paracadutista romano si schianta al suolo dove morì Pietro Taricone
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Lunedì 9 Marzo 2015, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 16:28

Un paracadutista di 40 anni, Massimiliano Piraccini, romano, è morto stamani dopo essersi lanciato sull'aviosuperficie Leonardi di Terni, al quinto incidente mortale in pochi anni, compreso quello che coinvolse Pietro Taricone.

L'uomo, che gli amici chiamavano "Miskio", esperto della disciplina con oltre mille lanci alle spalle, è stato visto cadere nei pressi di un rudere diroccato a Vallemicero-Valleantica, località a nord e attigua all'aviosuperficie lungo la superstrada E45. Secondo una prima ricostruzione il romano, che faceva parte del gruppo The Zoo, si è lanciato da un velivolo Cessna - come spiega il direttore dell'aviosuperficie, Alessandro Di Giacomo - a una quota di circa 4mila metri insieme a due amici. Il quel momento il vento, in quota e a terra, era sostenuto, ma rientrava nei parametri previsti.

Il romano, tuttavia, proprio in virtù della sua esperienza avrebbe avuto la possibilità di lanciarsi anche, con vento oltre il limite.

Il lancio è stato seguito da terra dagli altri componenti del gruppo, tra i quali la fidanzata, poi abbracciata dai genitori del paracadutista, giunti da Roma poco meno di due ore dopo l'incidente.

Da una prima ricostruzione, dopo circa 50 secondi di caduta libera a circa 180 kmh, Piraccini ha avuto difficoltà nell'aprire completamente la vela canopy principale ed è finito in autorotazione, una situazione temuta da tutti paracadutisti. Mentre ruotava vorticosamente, il quarantenne non è poi riuscito a liberare in tempo il paracadute di riserva, alloggiato anch'esso sulle spalle.

I due compagni, mentre Piraccini era in difficoltà, erano molto distanti: le loro testimonianze saranno comunque importanti per ricostruire l'incidente sul quale indaga la polizia di Terni che ha sequestrato la telecamera sul casco del romano.

Il romano era infatti l'addetto alle riprese video del suo gruppo. E' morto sul colpo (finendo a terra a una velocità superiore a 150 kmh) come hanno constatato i soccorritori.

L'aviosuperficie Leonardi è la stessa da dove era partito Pietro Taricone, anche lui morto nel giugno 2010 in seguito a un lancio con il paracadute, l'aviosuperficie di Terni oggi teatro di un nuovo incidente. Taricone a seguito dell'incidente era stato ricoverato all'ospedale di Terni dove era morto il 30 giugno 2010. L'indagine avviata subito dopo è stata poi archiviata. Dagli accertamenti era infatti emerso che a provocarlo sarebbe stato un errore umano nell'ultima fase dell'atterraggio.