Terme di Caracalla, al via le visite in 3d con un visore che riporta al passato

Terme di Caracalla, al via le visite in 3d con un visore che riporta al passato
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Martedì 19 Dicembre 2017, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 00:55

Un viaggio nel tempo, cioè attraverso la quarta dimensione: da oggi le Terme di Caracalla diventano il primo grande sito archeologico italiano interamente fruibile in 3D. La realtà virtuale permetterà di vedere le Terme non solo come sono oggi, ma come erano nel 216 d.C., al momento della loro inaugurazione. Il progetto, promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da CoopCulture e presentato questa mattina, offre ai visitatori la possibilità di leggere e interpretare le grandiose vestigia delle Terme degli imperatori della dinastia dei Severi, in un continuo confronto tra realtà fisica e quella virtuale, tra presente e passato.


La tecnologia si basa su un visore, all'interno del quale è inserito un cellulare di ultima generazione con uno specifico software. Con semplici comandi gestiti da un solo pulsante, l'apparecchio dotato di georeferenziazione, riprodurrà i luoghi dove si trova il visitatore con una prospettiva immersiva, coprendo cioè tutto lo spazio visivo. I visori saranno disponibili all'ingresso delle Terme nel normale orario di apertura del monumento. La visita, articolata in dieci tappe di cui sei con la realtà virtuale, si fonda su ricostruzioni filologiche delle Terme, basate sugli studi degli ultimi trenta anni e curate per la parte scientifica da Marina Piranomonte, direttore del monumento. All'interno delle ricostruzioni digitali sono state inserite le immagini reali di alcune statue e decorazioni dell'impianto termale che oggi fanno bella mostra di sé in vari luoghi, tra cui il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta, che hanno collaborato al progetto, e Piazza Farnese.
 
 

Con questo progetto la Soprintendenza Speciale di Roma prosegue «la promozione delle nuove tecnologie, per una più ampia valorizzazione e fruizione dei luoghi della cultura». Una ricerca iniziata dal 2015 con le video proiezioni per la riapertura di Santa Maria Antiqua, proseguita nel 2016 con i nuovi allestimenti della Domus Aurea e nel 2017 con la illuminazione della Tomba di Giulio II a San Pietro in Vincoli e con il progetto dei luoghi segreti del Palatino e del Foro Romano.

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