Il drammatico racconto della vittima
«Mi insultavano, zitta ora ti violentiamo»
Il pm: belve pronte ad aggredire ancora

Il drammatico racconto della vittima «Mi insultavano, zitta ora ti violentiamo» Il pm: belve pronte ad aggredire ancora
di Valentina Errante
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Domenica 12 Gennaio 2014, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 13:09

Non ci sono segni fisici sul suo corpo. Il referto dei medici su quella ragazza che davanti ai vigili urbani, gioved non faceva altro che singhiozzare, parla di stato di ansia mista a terrore in giovane vittima di tentativo di stupro plurimo. Ferite vere e proprie, giudicate guaribili in trenta giorni. Un incubo che non è finito, neppure adesso che il quarto uomo, sfuggito giovedì sera alla cattura, è stato arrestato a Lanuvio dove era scappato. E lei, che tra le lacrime è riuscita a dire poche parole dovrà tornare a ripetere davanti agli agenti quello che è successo.

Il primo a saltarle addosso, giovedì alle 20,20, nel cuore di Roma, in via Frattina, è stato Oscar Bartolomeij Badenski, classe ’92. La stringeva bloccandola con un braccio intorno al collo. Con l’altra mano, invece, cercava di abbassarle i pantaloni. A nulla serviva cercare di fare resistenza. Non c’era nessuno a raccogliere le sue grida di aiuto, le imprecazioni di quegli uomini, che la insultavano e volevano stuprarla, erano più forti. Bedenski era avvinghiato al suo corpo a peso morto. Intanto erano arrivati anche altri due: Kamil Kryzstof Badenski e Filip Witold Lozinski. Il quarto faceva il palo. Cercavano di trascinarla fino in via Bocca di Leone, dove non c’è neppure il via vai delle saracinesche che si abbassano e gli ultimi passanti che tornano a casa dopo un pomeriggio di shopping. Buio. Lei gridava mentre in tre cercavano di baciarla. E in soccorso è intervenuta un’altra donna, l’agente della municipale che ha strappato la ragazza agli aggressori, mentre loro tornavano all’assalto afferrandole gli avambracci e tornando a baciarla, noncuranti che fossero arrivati i vigili. A poco serviva gridare, i tre continuavano a insultarla: «Puttana, I fuck you».

L’INTERROGATORIO

Per Oskar Bartolomei Badenski, Filip Witold Lozinski, 35 anni, e Kamil Krysztof, 23 anni, il pm Luca Tescaroli, ha chiesto la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere. Significa che le indagini vanno avanti, per il pm hanno dimostrato una «spiccata attitudine criminale». Il gip Alessandra Boffi, per i primi tre si pronuncerà questa mattina, tranne un rinvio a lunedì dell’ultimo momento. Dovranno difendersi dall’accusa di violenza sessuale, ingiuria, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre alle conseguenze per la vittima, sono due le vigilesse rimaste ferite nella colluttazione. Cervicalgia per la prima, contusione di entrambe le braccia per la seconda. Bartolomeij Badenski le ha spintonate e strattonate, mentre Kamil Badenski colpiva una delle due con una borsa.

LE ESIGENZE CAUTELARI

Pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento probatorio. Per il pm sussistono tutte e tre le esigenze cautelari previste dal codice. I tre indagati potrebbero aggredire ancora, ma anche fuggire «essendo senza fissa dimora sul territorio italiano», come si legge nella richiesta di convalida dell’arresto. Ma la preoccupazione più grande è per lei: va tutelata. Scrive Tescaroli: «La personalità violenta degli indagati induce a ritenere probabile che si determinino a compiere intimidazioni nei confronti della vittima per indurla a ritrattare».

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