Taxi in rivolta, pronti allo sciopero: «No al nuovo regolamento del Comune»

Taxi in rivolta, pronti allo sciopero: «No al nuovo regolamento del Comune»
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Martedì 29 Maggio 2018, 16:51
Tassisti sul piede di guerra a Roma. La Capitale rischia di vivere, a pochi mesi dalle proteste dilagate a livello nazionale, una nuova giornata di caos con il fermo delle vetture. A far arrabbiare i rappresentanti della categoria, come annuncia all'Adnkronos Alessandro Atzeni, delegato nazionale della Fit Cisl del settore taxi, è la bozza del 'Nuovo regolamento comunale per la disciplina degli autoservizi pubblici non di lineà. I sindacati Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Federtaxi, Cisal e Ati taxi, dopo aver preso lettura del documento, hanno scritto le scorse settimane una lettera alla sindaca di Roma Virginia Raggi per chiederle di «riportare il confronto su binari di reciproco rispetto e correttezza, senza svilire il ruolo di chi quotidianamente svolge un servizio pubblico nella città di Roma».

Lettera alla quale però, secondo quanto riferisce Atzeni, «non abbiamo ricevuto ancora risposta. Se queste risposte non arriveranno saremo costretti a mettere in atto ogni azione per rivendicare i nostri diritti, senza escludere un fermo dei taxi a livello locale». Almeno quattro i punti del regolamento comunale, a firma di sette consiglieri capitolini del M5S tra cui il presidente della commissione Mobilità Enrico Stefano, che vengono contestati dai tassisti: primo fra tutti «l'esclusione automatica dei taxi del Comune di Roma dalla Ztl, a partire da un'ora prima ed una dopo la fine del turno di servizio, mentre - sottolineano i sindacati - migliaia di autorizzazioni di noleggio rilasciate dai più disparati comuni italiani, rimangono libere di accedere all'intero territorio di Roma Capitale, 24 ore al giorno e per 365 giorni l'anno».

«È paradossale che all'interno del comparto non di linea noi tassisti siamo costretti a subire un'infinità di regole mentre c'è un altro settore, quello degli Ncc, che fa ciò che vuole - aggiunge Atzeni - Inoltre nella bozza di regolamento comunale non sono previste misure a contrasto degli abusivi. Non stiamo attribuendo la responsabilità a questa amministrazione però non abbiamo nessun cenno di riscontro alle tante promesse avute in campagna elettorale». Il secondo punto contenuto nelle osservazioni che i sindacati hanno messo nero su bianco nella missiva c'è «l'obbligo di rimozione dei contrassegni distintivi e della scritta taxi, in caso di uso privato della vettura». Altro punto che non va giù alla categoria, «l'esclusione dalle liste di accesso alla Ztl (senza preventiva comunicazione come invece stabilito dalla legge), per i tassisti che, anche per una semplice dimenticanza, non adempiono alle pratiche di rinnovo della licenza, esponendoli così al rischio di ricevere centinaia di gravose multe, mentre decine e decine di abusivi con autorizzazioni di noleggio false o revocate, continuano indisturbati ad entrare nei varchi, in compagnia di tanti furbi con titoli rilasciati dai più disparati comuni italiani».

Al quarto punto, tra le osservazioni contenute nella missiva inviata al Campidoglio, «la continuazione dell'irresponsabile gestione delle auto sostitutive (muletti), con l'imposizione dell'obbligo di registrazione del 'contratto di noleggiò a costi esorbitanti, nonché l'impossibilità di accedere alla vettura sostitutiva nella disponibilità di altra Cooperativa o Consorzio, nel caso in cui il proprio ne sia sprovvisto». Secondo i tassisti inoltre «non vi è alcuna traccia di come disciplinare il servizio di trasporto svolto tramite risciò, i quali continuano a fare impunemente il bello e il cattivo tempo nel centro storico della città, ma in particolare all'interno dell'area dei Fori Imperiali, sotto gli occhi degli organi preposti al controllo, che ai sensi delle normative vigenti, dovrebbero sanzionarli e sequestrarne i mezzi». I tassisti rivolgono dure critiche all'assessore alla Mobilità Linda Meleo. «Al già grave quadro sin qui illustrato - proseguono i conducenti delle auto bianche - vanno aggiunte anche le improvvide decisioni assunte dall'assessore alla Città in Movimento Linda Meleo, circa l'accordo per il bacino di traffico comprensoriale tra i Comuni di Roma, Fiumicino, Civitavecchia e Ciampino, in via di ratificazione».

Accordo che, scrivono nella missiva, «a tutto danno dei tassisti romani prevede: all'inizio di ogni turno, la possibilità per i taxi di Fiumicino, Ciampino e Civitavecchia, presso porti ed aeroporti, di affittare prima delle vetture della Capitale; solo per i taxi dei comuni suddetti, di effettuare tutte le corse che traendo origine da porti ed aeroporti, sono dirette verso i loro bacini territoriali comunali (le cosiddette corse intercampo), con eliminazione dei 20 minuti previsti per rientrare negli stalli, come oggi avviene all'aeroporto Leonardo da Vinci; la concessione della reciprocità sul territorio Comune di Roma, attraverso il meccanismo del cosiddetto 'mutuo soccorsò».
I sindacati incolpano inoltre l'amministrazione di un mancato confronto con la categoria e chiedono un intervento diretto della sindaca Virginia Raggi. «L'aspetto più sconcertante di tutta questa situazione - scrivono - è la totale mancanza di confronto con la categoria che più di ogni altra rappresenta il Servizio Pubblico non di linea. Si calano dall'alto delle decisioni e una proposta di Regolamento Comunale che invece dovrebbe essere frutto del confronto e dell'esperienza di tutti, costruita nell'interesse della Città di Roma, degli utenti del servizio pubblico e dei lavoratori che lo svolgono». «Alla luce delle criticità qui esposte è auspicabile un intervento diretto della sindaca di Roma Virginia Raggi, affinché sappia riportare il confronto su binari di reciproco rispetto e correttezza, senza svilire il ruolo di chi quotidianamente svolge un servizio pubblico nella città di Roma», conclude la missiva.  
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