Presto potrebbe tornare a sedere in un'aula di giustizia come imputata, ma per il momento è comparsa davanti ai magistrati nelle vesti di una cittadina truffata dal proprio notaio.
Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore giallorosso Daniele De Rossi, finita in manette lo scorso mese di dicembre insieme ad altre otto persone nell'inchiesta sul sequestro a scopo di estorsione dell'imprenditore Antonello Ieffi, è stata infatti ascoltata ieri, in qualità di parte offesa, dal giudice della prima sezione penale del tribunale di Roma. In questo caso alla sbarra, con l'accusa di appropriazione indebita per una vicenda legata alla compravendita di un immobile in zona Monteverde, è un'altra vecchia conoscenza degli inquirenti di Piazzale Clodio: secondo quanto sostenuto dalla procura, infatti, a intascare illecitamente un sostanzioso assegno staccato dall'ex signora De Rossi è quello stesso Pasquale Cordasco già finito a processo, nel novembre del 2013, per aver truffato una congregazione religiosa, approfittando del suo ruolo di notaio.
LA STORIA
La vicenda risale al dicembre del 2008, periodo in cui la Pisnoli, costituitasi parte civile nel processo e assistita dall'avvocato Angelo Ieraci, decide di acquistare una casa nel quartiere di Monteverde.
LA TESTIMONIANZA
A raccontare la sua versione dei fatti al giudice, nel corso di un'udienza, è la stessa Pisnoli. La donna, attualmente agli arresti domiciliari, ha risposto alle domande del pubblico ministero spiegando i dettagli del raggiro di cui sarebbe rimasta vittima. Scortata da due agenti della polizia penitenziaria, la donna ha affermato: «Conoscevo questo notaio. Con lui avevo fattor altre transazioni andate a buon fine. Mi fidavo - ha sottolineato la Pisnoli, ancora in riferimento a Cordasco - e non potevo immaginare che avrebbe trattenuto per lui tutto l'importo che gli avevo versato». Già nel 2013 lo stesso Cordasco era stato rinviato a giudizio, dal gup di Roma, per una truffa ai danni dei alcuni padri della Congregazione dei Rogazionisti.